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Vorrei
soltanto catturare l'attenzione di tutti voi immaginando che è il 28
Maggio 1457. Ci sono due uomini; in un paesaggio molto simile a circa
4500 chilometri di distanza, un uomo ha salutato a quest'ora, alle
19.00, l'ultimo Mark Mason che ha completato il Tempio di pietra di
Rosslyn. Pensate quel paesaggio molto simile a quello che vedete qui
a Sassocorvaro e immaginate quel Sinclair che resta da solo in quel
Tempio di simboli scolpiti che ha le fattezze del Tempio di Re
Salomone. Immaginate alla stessa ora, a 4500 chilometri di distanza,
qui a Sassocorvaro dopo che ha salutato il massaro che gli ha portato
quello che serviva per la sera e per la notte, Ubaldini della Carda
che resta in questa Rocca che è anch'esso un Tempio di pietra perché
così lo ha voluto, e vive una dimensione di Sacro all'interno di
questo simbolo che è la tartaruga. Due uomini così lontani, due
uomini che personalmente non si conoscevano ma che probabilmente
camminavano sulla stessa strada, che insieme costruivano un percorso
di natura Universale e che oggi noi, grazie ad un tempo nuovo ed ad
opportunità diverse, leggiamo con una completezza come possiamo
rappresentare nel Tempo e nello Spazio ciò che è stato quel Tempo e
quello Spazio in un libro che è questo di Massimo. Ritroviamo oggi,
questo 28 Maggio, degli uomini che in un viaggio solitario, ma fatto
di grande unione, hanno unito quei due territori, la Scozia e
l'Italia; festeggiamo oggi il compleanno del Clan, ma in realtà è
un qualcosa di più di un compleanno.
É
un avvio di una riscoperta di quei Valori che gli uomini di quel
tempo, Sinclair da un lato e Ubaldini dell'altro, intendevano
testimoniare ad una dimensione più ampia di quello che era la
propria persona e l'universo nel quale hanno vissuto, intendevano
dire con il loro sapere quanta opportunità ha l'uomo di cogliere la
bellezza del suo viaggio all'interno di questo mondo e di questo
universo.
Non
erano maestri, non volevano insegnare un qualcosa come se fossimo a
scuola, erano uomini che hanno avuto il coraggio di trovare, in
quella parte nera della loro natura, la luce per testimoniare un
qualcosa di nuovo che legava gli uomini non più sul piano della
materialità ma sul piano della spiritualità.
Ecco
che la potenza del loro messaggio fa si che noi in questo tempo
torniamo a discutere di spiritualità, ma torniamo anche a discutere
di mito e di simboli, torniamo a discutere di quella parte meno
evidente, perché raramente la valutiamo, che è il nostro essere, la
nostra natura.
Che
cosa siamo noi quando cerchiamo di testimoniare una intimità di base
ed una penetrazione su quello che siamo davvero in uno spazio che è
indefinito ma che si completa soltanto all'interno della nostra
dimensione?
La
risposta è semplice: noi siamo un Tempio. Siamo quel Tempio di
pietra di Rosslyn, siamo quel Tempio di pietra di questa Rocca.
E
li dentro scolpiamo i nostri simboli e raccogliamo le nostre energie,
li dentro troviamo una dimensione di una spiritualità che ci apre ad
una dimensione completamente diversa rispetto al nostro cono visivo
ponendoci in una dimensione universale.
Ecco
perché credo fermamente che questo luogo in cui oggi noi ci troviamo
sia non solo Sacro, perché testimonia un percorso di natura storica,
è Sacro perché congiunge due punti che pur geograficamente siano
molto lontani, ma che energeticamente sono unici ed estremamente
vicini.
In
questo contesto, è molto importante anche una fisicità, e noi
questa fisicità oggi l'abbiamo non soltanto come Italiani, ovvero
come membri del Clan Sinclair Italia, sarebbe troppo facile e
correremo il rischio di auto-legittimarci dentro casa nostra; lo
abbiamo con delle figure che arrivano da lontano, come i mitici
personaggi che arrivavano anch'essi da lontano seguendo una stella,
non per portarci dei doni, ma per renderci più ricchi della loro
conoscenza, della loro esperienza e della loro immensa spiritualità,
e del loro sapere; per queste ragioni mi piace ricordare la presenza
qui di Karl Sinclair il figlio di Ian, di Joan Burton la moglie di
Ian Sinclair che per noi è stato un Maestro ma anche la persona che
ci ha permesso di scoprire questo scrigno non tanto segreto ma molto
bello.
Grazie
a loro , grazie a tutti voi che siete qui, grazie al calore e
all'affetto che sempre ci dimostrate. Grazie a chi ha permesso tutto
questo ed ha lavorato affinchè tutto quello che avete vissuto in
questa giornata si sia trasformato da sogno in realtà.”
Tiziano Busca
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