mercoledì 28 giugno 2017

La via della Conoscenza

L'intervento di Massimo Agostini al convegno organizzato dall'Oriente di Como a Villa Imbonati per parlare dai misteri iniziatici, anche attraverso l'ultimo suo libro:
Et in Arcadia Ego-i miti dei Popoli del Mare" Tipheret Editore


https://youtu.be/94O9lI2DGJg 

sabato 24 giugno 2017

Riflessioni di Paolo Donnina

Oggi è 24 Giugno,e il Sole superato il punto solstiziale, decresce sull'orizzonte.Inizia il semestre discendente, che si concluderà con il solstizio d'inverno, quando l'astro sembrerà morire, per poi rinascere"Sole Nuovo",ovvero risalire in cielo. Il Sole di San Giovanni, è un sole che muta direzione, cioè un sole colpito a morte, infatti nella sua fase discendente,simboleggerebbe il Battista, detto anche "Giovanni che piange". Un celebre passo del Battista nella Bibbia,che racchiude il ciclo solstiziale recita: " Non sono il Cristo, ma sono stato mandato innanzi a lui.... Ora questa mia gioia è compiuta, egli deve crescere ed io diminuire". Il Battista annuncia e profetizza l'avvento futuro della Luce divina, la quale è l'insegnamento che la tradizone massonica ha ritenuto velare nella simbologia dei suoi rituali; infatti la luce sotto i suoi molteplici aspetti (saggezza, bellezza,amore,conoscenza,ecc.ecc.)la potremmo definire l'unità di misura del progresso reale di ogni uomo nella scala iniziatica che è poi espressione del proprio sviluppo coscienziale. L'uomo simbolo vivente nella sua realtà triplice di forma coscienza e spirito,è qualificato dal grado di luce che sa esprimere; tale realtà è ricordata dai colori dei paramenti che caratterizzano i gradi e non solo quelli massonici, poiché l'iniziato sarà in grado di vivificarli con i suoi pensieri, le sue azioni e le sue parole.

La Via della Conoscenza


venerdì 23 giugno 2017

Riflessioni sul Labirinto di Gennaro Natale

 
Il simbolo del Labirinto esprimeva la "difficoltà della Vita", ma anche la tortuosità dell' "Ascesi spirituale".
Il Labirinto in molte Tradizioni era inoltre il simbolo della "Via Iniziatica". E' quindi simbolo di "selezione", collegato all'idea di "una via iniziatica" che prescrive "prove", durante un "viaggio" o "pellegrinaggio" iniziatico.
Quello di Chartres è un, cosiddetto, "Pseudo labirinto", ovvero un Labirinto a "Vie Unitarie", cioè che seguono un solo percorso. Un Labirinto che quando ci si trova apparentemente vicini al centro, in realtà si è ancora molto lontani e viceversa.

martedì 6 giugno 2017

La Croce Templare: quale tipo ? di Gennaro Natale

L'idea di questa tavola l'ho avuta la sera stessa della mia iniziazione a Cavaliere Templare (avvenuta oramai parecchi anni or sono), quando appresi che era in corso un dibattito per la determinazione su quale tipo di foggia avrebbe dovuto avere la croce da apporre ai nostri mantelli.
Alcuni ritenevano che la croce avrebbe dovuto essere del tipo cosiddetto “della passione di Cristo” o, in termini più tecnici, di croce latina.
Tale tipo di croce, però, a mio avviso, ha poco a che fare con la croce tradizionale dell'Ordine dei Cavalieri del Tempio, per ragioni che definirei storiche, iconografiche ed esoteriche.
Ragioni storiche
La prima insegna assunta dai Cavalieri del Tempio, come loro intimo segno di riconoscimento, non fu la croix patteé, da sempre associata all'Ordine, ma fu un'altra diversa croce, quella di Lorena (fig.1).

Questa particolare croce era stata assegnata all'Ordine dal Patriarca di Gerusalemme, guarda caso un cugino di Bernardo di Chiaravalle.
La croix patteé (fig.2), era entrata in uso solo qualche anno dopo.

Successivamente il papa Eugenio III aveva consacrato all'Ordine una terza croce ancora, detta delle otto beatitudini (fig.3), a far data dal 1147

Si trattava di una croce pressoché identica a quella in uso presso i Cavalieri Gerosolimitani di San Giovanni, meglio conosciuti come Ospitalieri; con la differenza che quella in dotazione a questi ultimi era di colore bianco anziché rosso.
I vertici templari, però, non avevano mostrato grande soddisfazione per questa faccenda e così concordarono, per non dispiacere al papa, di conservare tale croce, ma con qualche modifica, ricavando un nuovo simbolo in una croce dai bracci lievemente curvati (fig.4), dalla grafica perfetta che, fra l'altro, rivelava una volta di più quanto fossero addentro alla conoscenza della geometria sacra. Particolare questo che ritroveremo più avanti.


 I Templari facevano uso di questa croce come strumento geometrico per la suddivisione in parti regolari del cerchio.
Un bell'esempio si trova nel disegno di progetto utilizzato come base per la realizzazione della Cappella di Rosslyn (fig.5)(T.Wallace-Murphy – M.Hopkins, Rosslyn: Guardian of the Secrets of the Holy Grail).

 Un'altra croce Templare ricca di un profondo significato gnostico era la croce discoide o croix céleste (fig.6)(cfr. Sur le traces des Templiers dans le Var, edito dal Museé des Empreintes et Traditions Maures et Provence de Cogolin), la quale indicava l'applicazione universale dei concetti della sacra gnosi o “sapienza segreta”, in diretta allusione al sentiero esoterico di illuminazione spirituale imboccato dai Templari.

 Infine, ogni sigillo templare conteneva in qualche modo, nel suo insieme o nel disegno, un'altra croce ancora, la cosiddetta croix templiere terrestre, una forma squadrata della croix patteé (fig.7).
Quest'ultima considerazione, ci introduce alla seconda delle ragioni elencate all'inizio.


Ragioni iconografiche.
Il patrimonio documentaristico ed iconografico dell'ordine del Tempio è andato per lo più disperso o distrutto all'epoca della soppressione dell'Ordine e negli anni che la seguirono.
Ci rimangono, però, diversi sigilli in uso nelle precettorie dell’Ordine del Tempio, apposti su rogiti notarili o altri documenti ufficiali conservatisi. Tutti questi sigilli mostrano, nel loro impianto, una croce a quattro bracci uguali, mai una croce latina.
Ma veniamo a quella che ritengo la ragione più affascinante: quella esoterica.
Ragioni esoteriche o di conoscenza e piena padronanza della geometria sacra.
Una croce, sia essa formata da quattro bracci uguali o da bracci diseguali come quella latina, può essere disegnata con l'utilizzo di un regolo e di una squadra.
La croce patente è, di contro, l'unica croce che per essere disegnata in modo perfetto, necessita dell'uso di un compasso; circostanza questa che per noi Massoni assume una valenza di primaria importanza. (Il principio da cui scaturisce la geometria sacra è Dio, il GADU, simboleggiato nelle tre dimensioni da una sfera e sul piano bidimensionale da un cerchio; Platone nel Timeo definì la sfera come la forma geometrica più perfetta).
Questo particolare assume, per noi Massoni, una valenza di particolare importanza e deve servire per far necessariamente emergere, con cognizione di causa, il nostro templarismo massonico dalla pletora di neotemplarismi profani, che non possono avere la capacità di comprendere tali assonanze simbologiche.
Vi è, inoltre, un ulteriore elemento che, a mio avviso, è in grado di avvalorare e confermare questa tesi.
Da un esame attento della pianta della Cattedrale di Chartres, e delle sue proporzioni in relazione con la “sezione aurea”, appare in maniera affascinante ed allo stesso tempo impressionante il disegno della croce patente.
Analizziamo in che modo.
Il Centro Sacro della Cattedrale di Chartres si trova nel coro, tra la prima e la seconda coppia di pilastri. A prima vista sembrerebbe una collocazione “irregolare”.
Per identificarlo basta disegnare il “fiore della vita” (composto da 19 cerchi, di cui uno centrale e tre serie di sei cerchi esterni), simbolo di Dio, sulla pianta della chiesa (fig.8); possiamo constatare che il cerchio più interno del “fiore della vita”, racchiude la crociera, interseca in basso il labirinto ed in alto, sopra la crociera, tocca il Centro Sacro in un punto dove si intersecano molti altri cerchi.

 Per dimostrare che da altri punti di vista la posizione del Centro Sacro è “regolare” basta tracciare, intorno al punto identificato, una circonferenza il cui raggio tocchi il centro della crociera, il punto di incrocio tra i quattro pilastri centrali.
Tracciamo un altro cerchio con lo stesso raggio, tangente con il primo al centro della crociera, ed altri tre cerchi, sempre dello stesso raggio, partendo dal centro della crociera. A questo punto avremo inscritti nella cattedrale cinque cerchi tangenti ed intersecanti tra loro in senso longitudinale, che delineano un ordine significativo: il cerchio in alto circoscrive il coro senza la cappella absidale e quello in basso i primi pilastri dalla parte del portale Ovest.
Pertanto, partendo dal Centro Sacro la navata della chiesa risulterà articolata “al di sotto” e “al di sopra” del Centro Sacro in una proporzione di 4:2 o 2:1. In altre parole: il Centro Sacro suddivide la navata in maniera armonica secondo il rapporto dell'ottava musicale = 2:1 (da notare che si tratta dello stesso rapporto che dovrebbe avere il rettangolo del pavimento a scacchi del Tempio Massonico).
Tale suddivisione armonica spiega anche la lunghezza della crociera che è di 13,99 metri (= 15,00 yards ). Questo è un valore calcolato con la sezione aurea (phi greco = 1,618).
Infatti in base ai calcoli effettuati sulla pianta della cattedrale ed al raggio dei cinque cerchi inscritti nella chiesa, il Centro Sacro viene a trovarsi a circa 22,635 metri (= 25,00 yards) ad est del centro della crociera; 22,635 : 1,618 = 13,99 metri.
Non basta, la lunghezza della crociera (13,99 metri) può essere costruita anche per mezzo di un pentagramma del raggio di 13,99 metri.
Infatti la crociera della Cattedrale di Chartres è leggermente allungata: è larga 16,40 metri, (esattamente come la larghezza della navata centrale) e la lunghezza è, appunto, di 13,99 metri. Se tracciamo una circonferenza con raggio di 13,99 metri e dentro a questa inscriviamo un pentagramma, otterremo un pentagramma i cui lati sono lunghi 16,40 metri.
Appare chiaro come la forma della crociera è in rapporto con il pentagramma e con la sezione aurea.
A questo punto non ci resta che tracciare, sempre con lo stesso raggio, a destra ed a sinistra del cerchio centrale, altre due circonferenze tangenti tra loro al centro della crociera, per ottenere la lunghezza del transetto; cioè la distanza esatta tra i portali Nord e Sud.
Nell'aver tracciato questa serie di circonferenze che hanno determinato tutta una serie di rapporti armonici dettati dalla conoscenza della geometria sacra mediante l'applicazione delle proporzioni divine, avremo anche tracciato una croce patente perfetta e perfettamente al centro della Cattedrale di Chartres (fig.9).


Personalmente non credo che tutto questo sia semplicemente dovuto al caso.
Bibliografia consultata ed utilizzata:
● Il codice segreto dei Templari, Tim Wallace-Murphy
● Sigilli Templari, Loredana Imperio
● Gotico Segreto – Sapienza occulta nella Cattedrale di Chartres, Sonja Ulrike Klug
● Il Simbolismo della Tartaruga: Geometria Sacra e Architettura Esoterica, Alessandro Pluchino.