Venerabilissimo Gran Maestro, Fratelli
Gran Dignitari, Fratelli Maestri, vi porto il saluto del Rito di York dei
Maestri dell’Arco Reale.
Questa Gran Loggia, il cui tema è veramente affascinante, anzi
direi intrigante, apre un contesto di riflessioni, di confronto, su quello che
è la nostra natura e la nostra essenza in un tema ed in un tempo in cui viviamo
una dimensione completamente nuova il nostro essere, il nostro quotidiano, la
nostra dimensione di iniziati.
24 giugno 1717 con tre Logge
Inglesi, alla Taverna dell’Oca, si viene a formare quella che oggi noi
riconosciamo coma la Massoneria Moderna. 299 anni! Un tempo lungo, un tempo
difficile, un tempo in cui la storia ha attraversato momenti particolari e
complessi, conoscendo tragedie, conoscendo violenze, conoscendo momenti di
ricchezza e opulenza, ma vi era un tempo in cui questo messaggio passava
attraverso una stratigrafia di posizioni e di presenze che coinvolgeva anche il
Nostro modo di essere, il Nostro contesto di iniziati.
Forse in quel tempo noi abbiamo
potuto testimoniare, anche sul piano storico, il valore e significato del
nostro Lavoro Muratorio e della nostra presenza iniziatica. Per quel poco che
può servire, ma credo che poco non sia, anche nella storia del nostro Paese, in
vari momenti e diverse occasioni, la storia delle Libera Muratoria ha scritto
il suo nome sulle pagine più belle dei valori di libertà, di riconoscenza, di
funzione prioritaria dell’Uomo rispetto a tutto ciò che apparteneva alle nostre
tradizioni etiche ed ai valori più sacri quelli della Liberta della Solidarietà
e della Fratellanza.
Il tempo di oggi in questo tema intrigante: i
doveri dell’uomo i diritti del mondo! Ci pongono un tema:siamo pronti? Io vi
inviterei a guardare il Fratello che è vicino a voi, a guardargli il viso, a
guardarlo negli occhi, ad osservargli gli zigomi, il colore della pelle, la
forma delle labbra, il soma, i capelli, fotografate questo momento! Pensate che
fra 15 anni non saremo più così! Pensate che quella immagine che voi osservate
ora è una immagine che già sta cambiando perché viviamo ora l’ultimo tratto di
lunga strada che è già iniziata, che è quella della internazionalizzazione,
della globalizzazione, della multiculturalità.
L’abbiamo vissuta attraversando
questo tempo forse senza cogliere fino in fondo il significato di ciò che ci
stava accadendo. Questo interrogativo che la Gran Loggia oggi ci apre, con
questo tema in discussione, pone anche a noi il significato ed il senso di
questo nuovo dialogo che dobbiamo costruire. A chi parliamo? Come parliamo? A
chi ci rivolgiamo? Chi è pronto a raccogliere questa grande sfida che riguarda
noi ma riguarda i valori su cui noi abbiamo nel tempo consolidato il nostro
credo?
Il nostro è un mondo difficile ed
è anche un dialogo particolarmente complesso da questo punto di vista. Perche
noi parliamo di rivoluzione in un mondo in cui la rivoluzione non c’è.!
Fratellanza! Uguaglianza! Liberta! Non esiste una rivoluzione per questi valori
in questo momento.... oggi! Esiste, al contrario, una profonda guerra verso
questi valori che sono rappresentati in maniera sorda da gruppi di interesse
economico, politico, finanziario, di gestione di beni e risorse, che umiliano
la natura dell’Uomo ed emarginano sempre di più le posizioni deboli, meno
incisive nel tessuto sociale, nel tessuto politico, nel tessuto economico. Ma
noi dobbiamo parlare a qualcuno che è figlio di questo tempo e che è figlio di
una rivoluzione possibile. Noi dobbiamo parlare a quell’Uomo che è nato in
questo tratto di strada di cui non abbiamo colto il tema della grande diversità
e della nuova identità che stava nascendo. Ed è quell’Uomo della tecnica,
quell’Uomo della decisione, quell’Uomo della cultura, quell’Uomo che sprigiona
nella sua quotidianità la capacità di compiere scelte che possono modificare
radicalmente e testimoniare il percorso nuovo verso una dimensione in cui i
nostri Valori trovano spazio, trovano forza, trovano identità comune.
Dobbiamo parlare a quell’Uomo
dell’Anima, dobbiamo parlare a quel Cercatore di Pietre che attraversa
costantemente la sua dimensione quotidiana per ridare spazio a quella grande
idealità che è padre e madre di questa di questa spiritualità che genera la
nostra natura, che è figlia di tutti quei valori che noi oggi rappresentiamo.
Noi oggi come Grande Oriente d’Italia, noi
oggi come Corpi Rituali! Noi oggi come Fratelli della Comunione! Non dobbiamo
cadere nella tentazione di rincorrere. Dobbiamo essere rincorsi! Dobbiamo
testimoniare. La testimonianza è fatta di grandi capacità. Di grandi capacità
che testimoniano non soltanto il valore di presenza ma la capacità del
quotidiano di quello che noi Fratelli noi Maestri portiamo all’interno del nostro
contesto. E a questo Uomo dell’Anima vorrei leggere una brevissima
considerazione di Rumi, uno dei più grandi mistici, che evoca con forza anche
il tema di questa Gran Loggia "Tutto
quanto concerne l'Anima si svela spontaneamente ed ogni sforzo razionale non fa
che allontanarla. Questo perché la sua natura non e' fenomenica. Si coglie col
cuore come una poesia,come un'opera d'arte. Si sente,si ama ma nessun
concetto,come ombra fugace, e' ad essa adeguato".
Ecco Fratelli parliamo ai nostri
cuori, guardiamoci negli occhi,sappiamo che le ombre precedono sempre la luce, ma
i nostri valori i nostri simboli la nostra idealità il nostro sforzo di essere
Massoni porterà la luce anche in quelle zone di ombra che, anche oggi, chiudono
il mostro mondo .Gran Maestro insieme all’augurio di buon lavoro mi permetto di
donarti un modesto lavoro mio, un libro il Rito di York tra Storia e
Metastoria, che mi piace omaggiarti come Gran Maestro come Compagno!
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