Ci siamo. Ecco un nuovo libro che nasce, cresce e che vivrà insieme a noi. Per dimostrare una cosa semplice, all’apparenza, ma che semplice in realtà non è: che la Massoneria non è quel luogo infame dove si concepisce ogni complotto, inclusi detersivi, scie chimiche, vaccini, o dove si custodisce la realtà dei cerchi nel grano. La Massoneria è, da secoli, la chiesa della Filosofia, senza dogmi, senza assolutismi e senza padroni. «Solo che se lo dico io nessuno mi dà retta», dice Mauro Cascio. «Ma forse scomodando Umberto Eco…».
Ecco il perché di «Umberto Eco e la Massoneria», l’ultimo lavoro del filosofo pontino pubblicato da Tipheret (Catania) nella Collana di De Lantaarn, il capitolo di studio del Rito di York. «La passione di essere nel mondo. Questa è la Massoneria. Con la voglia di interrogarlo, di rubargli il segreto del suo senso e di stupirsi. Questo fanno i ‘muratori’, oggi, e lo fanno insieme: costruiscono edifici di comprensione e questo si chiama, a rigore, ‘Spirito’. Umberto Eco non ne ha fatto parte, è stato sempre in un angolo, a raccontare, a criticare, a studiare. E restituire la sua voce è un contributo prezioso, significa fare i conti con se stessi, anche a sporcarsi, anche a farsi male. Ma sono rischi che ogni operaio del pensiero ha già messo in conto». Se e quando la Massoneria sbaglia è giusto che si intervenga, ma, se si parla di nomi, è giusto citare anche quelli di Fichte, di Schelling, di Hegel, di Goethe, di Lessing, di Mozart. E in Italia Pascoli e Carducci. Altezze dello spirito che forse con Mafia e affini avevano poco a che fare.
Mauro Cascio, ha curato in italiano l’opera omnia di Martinez de Pasqually e di Jean-Baptiste Willermoz, ha proposto le prime edizioni di classici di Louis-Claude de Saint-Martin, Constant Chevillon, Jean Bricaud, Oswald Wirth e ha scritto numerosi libri, anche dedicati alla Massoneria. L’ultimo sull’argomento è «Filosofia Massonica», con una introduzione di Alessandro Cecchi Paone.
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