Demurger ricostruisce le vicende dell'Ordine religioso e militare dei
Templari dalla stagione della loro straordinaria potenza alla durissima
persecuzione, dalla prestigiosa protezione del Santo Sepolcro a
Gerusalemme fino alle innumerevoli leggende fiorite dopo la loro
drammatica scomparsa, voluta dal sovrano francese Filippo il Bello e
contrastata dal pontefice Clemente V.
venerdì 6 ottobre 2017
mercoledì 4 ottobre 2017
Visita alla chiesa massonica di Rochdale di Sven Boehne
Il giorno dopo siamo
tornati a Manchester dove abbiamo trascorso il fine settimana con Karl e Joan
Sinclair e le loro famiglie. Notevole era la scoperta della chiesa massonica di
Rochdale, un piccolo borgo vicino a Manchester. La chiesa, costruita nell’anno
1871, è estremamente ricca di simbolismo dell’istituzione massonica - tanto che
alcuni la chiamano la Rosslyn del Sud - anche se il paragone sembra un po’
azzardato: secondo me, non esiste un altro luogo come Rosslyn Chapel!
La nostra delegazione del
Clan è tornata a casa arricchita, come sempre, con nuove amicizie da tutto il
mondo e un grande desiderio di mantenere i contatti. Il prossimo anno vedrà un
incontro nei Stati Uniti, ma probabilmente anche un Gathering in Italia.
Ma di questo ne parleremo
in seguito…
Gathering del Clan Sinclair ad Edinburgo, Agosto 2017 di Sven M. Boehne Parte Seconda
Ma per quanto sia stato impressionante il Royal Military Tattoo,
la giornata forse più bella è stata la nostra visita alla Cappella di Rosslyn.
Per la prima volta nella storia
tutti i capi dei rami della famiglia, ovvero: Lord Matthew St.Clair, Lord Peter
St.Clair-Erskine, Lord John Thurso e Lord Malcolm Caithness, erano presenti allo
stesso momento a Rosslyn
Lord Peter St.Clair Erkine
Lord Matthew St.Clair
La Cappella è rimasta
chiusa al pubblico per la serata e noi potevamo muoverci liberalmente
all’interno, tra cripta e maialino, offerto al centro visitatori. Helen
Rosslyn, la restauratrice e proprietaria del complesso, ci ha servito il vino
rosso! Il nostro caro Mauro Luzi l’ha ricompensata con una delle sue famose
galline.
Nella Cappella di Rosslyn, con il
suono di una banda di cornamusa all’esterno, si respira l’importanza della
famiglia Sinclair per la trasmissione della conoscenza nell‘esoterismo.
Ogni volta aggiungiamo un pezzo
di questo puzzle: Karl Sinclair mi ha fatto notare il foro di luce sopra la
finestra principale della chiesa, un foro chiuso con vetro rosso e non visibile
dalla navata – emana un fascio di luce in giorni particolari
Tornati all’università,
dov’era il nostro alloggio, abbiamo spontaneamente organizzato un whisky party;
per fortuna senza vittime. Rory, il nostro maestro di cornamusa, ha suonato fino
a tardi.
Il Castello di Edimburgo dà il benvenuto ai clan dopo il tentativo d’assedio di 272 anni fa Daily Telegraph 9 Maggio 2017 Traduz. di Sven Boehne
A questo importante evento storico, che si
svolgerà in Agosto a Edimburgo, è stato invitato anche il Clan Sinclair Italia!
Durante la cerimonia d’apertura i capi clan condurranno i propri membri sulla
grande spianata attendendo il pubblico che assisterà all’evento.
Daily Telegraph 9 Maggio 2017
Il Castello di Edimburgo dà il benvenuto ai clan
dopo il tentativo d’assedio di 272 anni fa. Si presume che sia la prima volta
che i clan sono stati accolti presso una delle più antiche fortezze della
Scozia.
Sir Malcolm MacGregor, Daisy MacNab, Paul
Macdonald, Brigadier David Allfrey (Tattoo), James St. Clair, Allen Henderson,
Major General Mike Riddell-Webster and Gill Roberston CREDIT: PA/ TONY MARSH
Per la prima volta da secoli vi è stato un raduno
di membri dei clan nella Great Hall del Castello di Edimburgo.
L’ultima volta che i clan marciarono verso il
Castello fu nel 1745 per assediare Edimburgo durante l’Insurrezione giacobita.
L’incontro di lunedì è stato organizzato dalla
Royal Edinburgh Military Tattoo, la quale festeggia quest’anno il proprio
legame con la diaspora scozzese dei clan.
Si presume che sia la prima volta in cui i clan
sono stati accolti apertamente presso una delle fortezze più antiche della
Scozia.
Durante l’evento sfarzoso del Tattoo che avverrà
ad Agosto, ovvero la parata militare, il tema quest’anno sarà “la varietà di
Tartan”. Ci saranno una serie di eventi che incoraggeranno la gente che vive in
Scozia e di coloro che hanno dei nessi con essa di esplorare i propri legami
ancestrali con il paese.
Durante la cerimonia d’apertura i capi clan
condurranno i propri membri sulla grande spianata attendendo il pubblico che
assisterà all’evento.
Il Brigadier Generale David Allfrey, amministratore delegato e produttore della Royal Edinburgh Military Tattoo ha annunciato: “Il Castello di Edimburgo è stato per anni al centro di molti eventi straordinari e quest’estate ne vedremo un altro che passerà alla storia.
“Mi chiedo
cosa ne penserebbero gli antenati dei capi clan e i vari capofamiglia se
potessero vedere i loro discendenti rallegrarsi nella Great Hall?”
“Per quanto riguarda la nostra storia ed eredità
culturale, spero che questo evento “Varietà dei Tartan” organizzato dal Tattoo
servirà a stimolare chiunque abbia un po’ di sangue scozzese nelle proprie vene
a visitare e godersi l’ospitalità come qualsiasi altra cosa di straordinaria
della nostra Scozia moderna.”
Nel
settembre del 1745 più di 900 Highlander appartenenti a vari clan marciarono
verso la città di Edimburgo per assediare il castello.
Nonostante la loro intenzione di conquistare
Edimburgo e Holyrood, non sono riusciti nel loro intento, poiché il governatore
d’allora, il Generale Guest, non si arrese a Bonnie Prince Charlie e ai suoi
uomini.
Sir Malcom MacGregor, presidente del Consiglio
permanente del capi clan scozzesi, ha espresso di non vedere l’ora che inizi
l’evento di questa estate.
Inoltre ha detto: “ Per i clan che parteciperanno
sarà la realizzazione di un sogno marciare sulla spianata del Castello di
Edimburgo, che per secoli è stato un luogo centrale per la storia dei clan.”
“Il Tartan sarà messo sotto i riflettori grazie ai clan vestiti da ‘Garb of the Old Gaul’.
Questo capo meraviglioso, il quale è stato indossato dai clan e dai reggimenti scozzesi durante l’era giacobina nel 1700, sarà esaltato e mostrato con straordinario orgoglio.”
“Il Tartan sarà messo sotto i riflettori grazie ai clan vestiti da ‘Garb of the Old Gaul’.
Questo capo meraviglioso, il quale è stato indossato dai clan e dai reggimenti scozzesi durante l’era giacobina nel 1700, sarà esaltato e mostrato con straordinario orgoglio.”
Dal 4 al 26 Agosto ritorna il “Royal Edinburgh
Military Tattoo” sulla spianata del Castello di Edimburgo.
Il ministro della cultura Fiona Hyslop conferma che: “I clan sono parte integrale della nostra ricca eredità, la loro storia ha formato la Scozia.”
Il ministro della cultura Fiona Hyslop conferma che: “I clan sono parte integrale della nostra ricca eredità, la loro storia ha formato la Scozia.”
“I clan suscitano un interesse fondamentale da parte della diaspora internazionale e do il mio benvenuto al loro coinvolgimenti al Tattoo di quest’anno.”
Carlo e William d'Inghilterra all'Edinburgh Military Tattoo. Fonte Sky Tg 24
Per la prima volta il duca di Cambridge e suo padre, principe di Galles,
hanno assistito assieme alla parata militare che ogni anno si tiene
presso il castello di Edimburgo
Le Immagini di questo articolo sono tratte dal seguente sito da cui è possibile leggere l'articolo completo:
Cliccando invece sul link successivo potrete visualizzare il video dell'arrivo del dica di Cambrige e del principe del Galles ripreso dall'alto che percorrono il tappeto rosso con la delegazione del Clan Sinclair:
Gathering del Clan Sinclair ad Edinburgo, Agosto 2017 di Sven M. Boehne Prima Parte
Come sapete, il Clan
Sinclair Italia fa parte di un’organizzazione Sinclair più grande, anzi mondiale.
Ogni anno i vari Clan nazionali di Scozia, America, Australia, Canada, Nuova
Zelanda, Romania e Italia, si incontrano in un ‘Gathering’ per scambiare novità
e stare insieme per una settimana.
Quest’anno 2017 è stato
un anno molto particolare, in quanto siamo stati invitati ad inaugurare la
serata più importante del festival di Edimburgo, il giorno 16 Agosto.
Così, dopo aver raccolto
alcuni membri appartenenti alla famiglia Sinclair a Manchester, la nostra
delegazione di undici Clansmen del Clan Italia si è messa in viaggio per
raggiungere quasi un centinaio di altri Sinclair provenienti da tutto il mondo
alla capitale di Scozia.
Edimburgo in Agosto è
piena di turisti, di vita, di allegria, di storia e di arte, in particolar modo
durante il periodo del festival. Il cosiddetto fringe festival consiste in
tantissimi spettacoli per strada lungo la High Street the Edimburgo,
manifestazioni di una Scozia giovane e innovativa, giocosa ma fiera del suo
passato.
Durante
la nostra prima gita, il giorno seguente, abbiamo visto il particolarissimo
Castello di Stirling.
Dopo pranzo invece
abbiamo visitato il sito della battaglia di Bannockburn, un luogo molto
emozionante per qualsiasi amante della storia di Scozia.
Il giorno dopo, il climax
era arrivato: il Tattoo. Vestiti nei colori del Clan, gli uomini ovviamente in
Kilt, ci siamo trovati all’ingresso del Castello Alto per salire nella Gran
Sala Reale mentre le tribune del festival si stavano riempiendo con quasi
novemila spettatori da tutto il mondo.
Deve essere stato un
momento stupendo per il nostro Chief vedere tutto il suo Clan unito nella
capitale! Dopo le sue parole di benvenuto abbiamo ricevuto la spiegazione su come marciare fuori dal castello e dentro l’arena del festival.
Abbiamo cominciato a marciare sul campo seguendo le nostre cornamuse, passando il ponte
levatoio del castello, entrando insieme nell’arena, è stato estremamente
commovente. Ci siamo posizionati ai due lati del tappeto rosso per affiancare
il passaggio dei Principi Charles e William, che hanno aperto con la loro
presenza reale la serata principale dell’intero festival.
Apri Link: https://m.youtube.com/watch?v=e2rHwzXaL_k&feature=youtu.be
Lo spettacolo è stato
fantastico. Tantissime cornamuse, manifestazioni legate alla Scozia e alla sua
storia, sono state accompagnate da giochi di luci bellissimi. Siamo anche stati fortunati con il tempo,
asciutto durante la serata, ma un poco fresco intorno le ginocchia per chi
indossava un Kilt,problema che abbiamo risolto in seguito con un buon whisky in
un Pub sotto il castello.
martedì 3 ottobre 2017
Nuova scoperta di Massimiliano Achille
Dal 11 Maggio 2017 al 26 Novembre 2017
VENEZIA
LUOGO: Chiesa di Maria Maddalena
In occasione della 57ma Mostra Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, Zuecca Project, galleria d’arte che promuove progetti di artisti internazionali contemporanei, è orgogliosa di presentare «Sundoor at World’s End», esposizione dell’artista americano Slater B. Bradley. La mostra avrà luogo presso La Maddalena (Chiesa di Maria Maddalena) a Venezia dall’11 maggio al 26 novembre,.
Slater B. Bradley è un artista californiano nato a San Francisco nel 1975, ma ormai berlinese d’adozione dove vive e lavora dal 2014. Appena trentenne è assurto all’attenzione internazionale con una performance al Solomon R. Guggenheim Museum di New York nel 2005, ma già l’anno prima aveva fatto parlare di sé con la partecipazione alla Biennale Whitney, sempre a New York. Da allora ha esposto in musei e gallerie di tutto il mondo, riscuotendo ovunque un grosso interesse. Ora approda in Laguna con una serie di lavori astratti che oscillano tra pittura e fotografia, chiamati ‘Shields’, scudi, a cui sta lavorando dal 2015.
Si tratta di una serie di quadri astratti che Bradley ha chiamato “Solar Shields”. Usando un pennarello color oro, l’artista ha ricoperto ogni Shield con decine di migliaia di segni, linea dopo linea, trasferendo la sua energia direttamente sulla tavola. Le immagini di base funzionano come registrazioni visuali ispirate dai viaggi metafisici di ascensione spirituale intrapresi da Bradley. Nascosti completamente dalla mano dell’artista o parzialmente scoperti in qualche frammento, gli scudi si trasformano in un campo di eterea energia dorata, che evocano le onde elettromagnetiche, l’acqua spirituale e un’aurea luminosa interiore.
Nell’intenzione dell’artista, la serie unisce la dimensione materiale e spirituale. Per Bradley, infatti, «Gli scudi hanno le misure della sezione aurea e giocano con i codici numerici. In particolare l’installazione alla Maddalena dialoga con i movimenti planetari e gli allineamenti dello Zodiaco. Gli scudi sono in armonia con la ‘lex naturalis’ e diventano un mezzo di trasmissione dimensionale di energia.
Per questa installazione l’artista ha posizionato 7 Shields creati nei due anni precedenti; sei ‘Solar Shields’ nelle cappelle e un ‘Magnetic Shield’ sull’altare Sud della chiesa della Maddalena, collocati su cavalletti progettati per l’occasione.
Le opere di Bradley riguardano temi d’icone culturali, trascendenza e ricostruzione/decostruzione di simboli. Per questo progetto si è concentrato su icone spirituali e sulla figura di Maria Maddalena, ‘l’apostola degli apostoli’, integrando l’iconografia della Santa e il simbolismo legato alla Donna, divina energia femminile, e la Luna all’interno della stessa esibizione.
L’artista presenterà anche una nuova scultura, ispirata direttamente all’architettura circolare della cupola della Maddalena, intitolata Crystal labirinth (La Maddalena). L’opera è realizzata con 888 cristalli di quarzo rosa che formano un labirinto del diametro di 7 metri, il cui centro è allineato direttamente sotto l’oculo della chiesa. I visitatori saranno invitati a intraprendere un viaggio spirituale illuminando il loro cammino interiore e la loro coscienza legata al cuore. La Rosa simboleggia una nuova alba, la risurrezione della luce e un nuovo inizio di vita.
Bradely ha collaborato con Dustin O’Halloran, il compositore vincitore di una nomination all’Oscar, per creare un’installazione sonora che affianca l’esposizione. Inoltre, «Sundoor at World’s end» includerà un poema letterario scritto da John Major Jenkins, uno studioso del calendario usato nella cosmologia Maya. Il testo approfondirà l’dea del ‘Sundoor’ e le mitologie riguardanti le trasformazioni della coscienza.
Slater B. Bradley è un artista californiano nato a San Francisco nel 1975, ma ormai berlinese d’adozione dove vive e lavora dal 2014. Appena trentenne è assurto all’attenzione internazionale con una performance al Solomon R. Guggenheim Museum di New York nel 2005, ma già l’anno prima aveva fatto parlare di sé con la partecipazione alla Biennale Whitney, sempre a New York. Da allora ha esposto in musei e gallerie di tutto il mondo, riscuotendo ovunque un grosso interesse. Ora approda in Laguna con una serie di lavori astratti che oscillano tra pittura e fotografia, chiamati ‘Shields’, scudi, a cui sta lavorando dal 2015.
Si tratta di una serie di quadri astratti che Bradley ha chiamato “Solar Shields”. Usando un pennarello color oro, l’artista ha ricoperto ogni Shield con decine di migliaia di segni, linea dopo linea, trasferendo la sua energia direttamente sulla tavola. Le immagini di base funzionano come registrazioni visuali ispirate dai viaggi metafisici di ascensione spirituale intrapresi da Bradley. Nascosti completamente dalla mano dell’artista o parzialmente scoperti in qualche frammento, gli scudi si trasformano in un campo di eterea energia dorata, che evocano le onde elettromagnetiche, l’acqua spirituale e un’aurea luminosa interiore.
Nell’intenzione dell’artista, la serie unisce la dimensione materiale e spirituale. Per Bradley, infatti, «Gli scudi hanno le misure della sezione aurea e giocano con i codici numerici. In particolare l’installazione alla Maddalena dialoga con i movimenti planetari e gli allineamenti dello Zodiaco. Gli scudi sono in armonia con la ‘lex naturalis’ e diventano un mezzo di trasmissione dimensionale di energia.
Per questa installazione l’artista ha posizionato 7 Shields creati nei due anni precedenti; sei ‘Solar Shields’ nelle cappelle e un ‘Magnetic Shield’ sull’altare Sud della chiesa della Maddalena, collocati su cavalletti progettati per l’occasione.
Le opere di Bradley riguardano temi d’icone culturali, trascendenza e ricostruzione/decostruzione di simboli. Per questo progetto si è concentrato su icone spirituali e sulla figura di Maria Maddalena, ‘l’apostola degli apostoli’, integrando l’iconografia della Santa e il simbolismo legato alla Donna, divina energia femminile, e la Luna all’interno della stessa esibizione.
L’artista presenterà anche una nuova scultura, ispirata direttamente all’architettura circolare della cupola della Maddalena, intitolata Crystal labirinth (La Maddalena). L’opera è realizzata con 888 cristalli di quarzo rosa che formano un labirinto del diametro di 7 metri, il cui centro è allineato direttamente sotto l’oculo della chiesa. I visitatori saranno invitati a intraprendere un viaggio spirituale illuminando il loro cammino interiore e la loro coscienza legata al cuore. La Rosa simboleggia una nuova alba, la risurrezione della luce e un nuovo inizio di vita.
Bradely ha collaborato con Dustin O’Halloran, il compositore vincitore di una nomination all’Oscar, per creare un’installazione sonora che affianca l’esposizione. Inoltre, «Sundoor at World’s end» includerà un poema letterario scritto da John Major Jenkins, uno studioso del calendario usato nella cosmologia Maya. Il testo approfondirà l’dea del ‘Sundoor’ e le mitologie riguardanti le trasformazioni della coscienza.
commento personale:
Per
quanto riguarda la mia esperienza è stato molto emozionante trovare
finalmente aperta questa chiesa dopo molte volte a Venezia e sono
rimasto molto molto stupito quando ho varcato la soglia e ho visto sul
pavimento la riproduzione del Labirinto Ermetico presente in molte
chiese antiche , una su tutte la Cattedrale di Chartres .
Nella
tradizione il Labirinto ha una funzione magica ed è uno dei segreti
attribuiti a Salomone; nella Bibbia ne viene descritto uno nel cortile
davanti al Tempio di Salomone. Per questo motivo alcuni labirinti
presenti nelle cattedrali, fatti da una serie di cerchi concentrici
interrotti in alcuni punti, sono chiamati “Nodi (o labirinti) di
Salomone”. Secondo gli alchimisti il percorso conduce all’interno di se
stessi , verso una specie di santuario interiore e nascosto. L’arrivo al
centro introduce in una dimora invisibile, che ciascuno può immaginare
secondo il proprio intuito. All’interno di questo centro si opera una
vera e propria trasformazione dell’io, che si afferma sulla via del
ritorno, nel passaggio dalle tenebre alla luce.
un saluto a tutti e buon “Viaggio”
Massimiliano
lunedì 2 ottobre 2017
Scalpellini e scultori a Viggiù prossima iniziativa della Sezione Lombarda del Clan
Visita della
cittadina di Viggiù (VA), famosa per le cave di pietra e i scalpellini,
che, già dal XII secolo, facevano parte della Confraternita dei Maestri
Comacini. Visiteremo inoltre il Cimitero Vecchio (laico-massonico) e il
Museo-gipsoteca del noto scultore Enrico Butti, autore di celebri opere
come la statua di Giuseppe Verdi in Piazza Buonarroti a Milano o il
monumento in onore di Alberto da Giussano a Legnano.
giovedì 28 settembre 2017
Convegno sulla Cavalleria Sacra
SESTO AL REGHENA: Convegno SULLA CAVALLERIA(a.c.) Un convegno sulla
cavalleria sacra, organizzato da Clan Sinclair, si terrà sabato, alle
16, nella sala abbaziale di Sesto. Relatori Massimo Agostini, che
presenterà la sua ultima fatica letteraria ' Et in Arcadia ego', e
Domenico Fragata, che parlerà delle similitudini dei monaci guerrieri
occidentali e orientali. Modera Nino Orlandi. Le conclusioni saranno di
Tiziano Busca, presidente del Clan Sinclair Italia. Sarà presente anche
il generale Vito De Chiara, che parlerà di cavalleria e...
Leggi l'articolo e l'edizione digitale del Gazzettino
http://www.ilgazzettino.it/pay/udine_pay/sesto_al_reghena_convegno_sulla_cavalleria_a_c_un_convegno_sulla_cavalleria-3264513.html
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sabato 23 settembre 2017
CENNI SULLA CAPPELLA SAN SEVERO - Parte VII (e ultima) Gennaro Natale
Il pavimento della sacrestia antistante la scala che conduce alla Cavea, ricorda un labirinto (da notare che
le linee bianche marmoree sono senza soluzione di continuità, lavoro
impossibile da realizzare da un unico blocco di marmo; infatti nella sua
ricerca alchemica il Principe avrebbe inventato una sorta di "marmo
sintetico" da colare per fusione).
Com'è noto il viaggio labirintico verso la rigenerazione è legato alla rappresentazione della caverna. In qualunque civiltà riappaiono i miti legati al labirinto e alla caverna, miti che ripropongono il tema della Morte Mistica e della successiva Rinascita (C.G. Jung, ravvisa nella caverna un simbolo del grembo materno; in tal modo la caverna appare anche come l'uscita verso la vita).
La caverna iniziatica non è buia, ma è illuminata dal suo interno, così che l'oscurità regna proprio fuori di essa.
Occorre ricordare che nella Cavea Raimondo voleva porre la lampada eterna dei Rosacroce, poiché il mondo profano è sempre associato alle tenebre esterne e la seconda nascita considerata un'illuminazione.
Quando il labirinto è collegato con la caverna, questa ne rappresenta il punto centrale, cioè corrisponde all'idea di centro spirituale e si accorda al simbolismo del cuore.
Questa nuova nascita è l'Iniziazione, nel simbolismo cristiano il Battesimo.
Alchemicamente la Cavea rappresenta il "Vaso di Ermete".
Ma l'elemento significante, il compimento di questo percorso iniziatico è rappresentato dal "Cristo Morto".
Com'è noto il viaggio labirintico verso la rigenerazione è legato alla rappresentazione della caverna. In qualunque civiltà riappaiono i miti legati al labirinto e alla caverna, miti che ripropongono il tema della Morte Mistica e della successiva Rinascita (C.G. Jung, ravvisa nella caverna un simbolo del grembo materno; in tal modo la caverna appare anche come l'uscita verso la vita).
La caverna iniziatica non è buia, ma è illuminata dal suo interno, così che l'oscurità regna proprio fuori di essa.
Occorre ricordare che nella Cavea Raimondo voleva porre la lampada eterna dei Rosacroce, poiché il mondo profano è sempre associato alle tenebre esterne e la seconda nascita considerata un'illuminazione.
Quando il labirinto è collegato con la caverna, questa ne rappresenta il punto centrale, cioè corrisponde all'idea di centro spirituale e si accorda al simbolismo del cuore.
Questa nuova nascita è l'Iniziazione, nel simbolismo cristiano il Battesimo.
Alchemicamente la Cavea rappresenta il "Vaso di Ermete".
Ma l'elemento significante, il compimento di questo percorso iniziatico è rappresentato dal "Cristo Morto".
La posizione attuale della statua al
centro della navata non è quella che il Principe Raimondo avrebbe voluto
per quest'opera, che infatti doveva essere posta nella cavea
sotterranea illuminata da due lampade perpetue, invenzione dello
Raimondo (è documentato che avesse scoperto una fonte di illuminazione
autorigenerantesi), come lui stesso scrisse all'abate Nollet: "In mezzo
alla Cavea sarà posta una statua di marmo a grandezza naturale,
rappresentante Nostro Signore Gesù Cristo morto, coperto di un sudario
trasparente della stessa pietra della statua, ma fatto con tanta arte,
che ingannerà i più abili osservatori. E' l'opera di uno dei miei
Scultori, Giuseppe Sammartino, giovane napoletano che promette di
rendere celebre il suo nome nell'arte della Scultura...".
Raimondo voleva collocare il "Cristo Morto" nella Cavea, che rappresenta l'immagine della grotta, della caverna e massonicamente la "Camera di Mezzo" dove avviene l'Iniziazione a "Maestro", il terso e ultimo grado della Massoneria "Azzurra" o simbolica. (Solo i Maestri Massoni riusciranno a comprenderne appieno il significato di questa rappresentazione).
E' possibile però dire che la morte è la nascita ad una nuova vita e la morte iniziatica è rinascita ad uno stato di essere totalmente diverso che trascende il mondo profano.
Lo stesso concetto di morte è presente nella parola sacra del terzo grado della massoneria simbolica. Questa parola significa letteralmente prodotto della putrefazione e dà l'idea della condizione necessaria al principio di una nuova esistenza. Infatti l'iniziato che deve morire misticamente per nascere a nuova vita è ben figlio della morte, generato dalla corruzione.
La morte di Cristo simbolicamente rappresenta la "Putrefatio" degli alchimisti, ovvero l' "Opera al Nero" nel processo alchemico che precede il ritrovamento della Pietra Filosofale, cioè il ritrovare se stessi.
Raimondo voleva collocare il "Cristo Morto" nella Cavea, che rappresenta l'immagine della grotta, della caverna e massonicamente la "Camera di Mezzo" dove avviene l'Iniziazione a "Maestro", il terso e ultimo grado della Massoneria "Azzurra" o simbolica. (Solo i Maestri Massoni riusciranno a comprenderne appieno il significato di questa rappresentazione).
E' possibile però dire che la morte è la nascita ad una nuova vita e la morte iniziatica è rinascita ad uno stato di essere totalmente diverso che trascende il mondo profano.
Lo stesso concetto di morte è presente nella parola sacra del terzo grado della massoneria simbolica. Questa parola significa letteralmente prodotto della putrefazione e dà l'idea della condizione necessaria al principio di una nuova esistenza. Infatti l'iniziato che deve morire misticamente per nascere a nuova vita è ben figlio della morte, generato dalla corruzione.
La morte di Cristo simbolicamente rappresenta la "Putrefatio" degli alchimisti, ovvero l' "Opera al Nero" nel processo alchemico che precede il ritrovamento della Pietra Filosofale, cioè il ritrovare se stessi.
Un accenno, infine, alla volta
affrescata, opera di Francesco Maria Russo (1749). I colori vivi e
raggianti usati dall'artista sono frutto di una formula inventata dallo
stesso Raimondo di Sangro, e ancor oggi, dopo oltre
duecentocinquant’anni, la patina del tempo non sembra averli offuscati:
pare incredibile che gli azzurri, i verdi, gli ori dell’affresco siano
ancora così intensi. Non sono mai stati restaurati.
Da un punto di vista simbolico, riveste particolare interesse il triangolo equilatero che – insieme alla colomba – domina il centro della scena. Tale figura geometrica è infatti pregna di significati: se nell’universo cristiano rappresenta la Trinità, nel sistema dei pitagorici la lettera maiuscola delta, dalla forma triangolare, è il simbolo della nascita cosmica, mentre nella cultura massonica il segno è distintivo del Maestro Venerabile.
Da un punto di vista simbolico, riveste particolare interesse il triangolo equilatero che – insieme alla colomba – domina il centro della scena. Tale figura geometrica è infatti pregna di significati: se nell’universo cristiano rappresenta la Trinità, nel sistema dei pitagorici la lettera maiuscola delta, dalla forma triangolare, è il simbolo della nascita cosmica, mentre nella cultura massonica il segno è distintivo del Maestro Venerabile.
Grazie a tutti coloro i quali hanno voluto seguirmi in questo viaggio all'interno della Cappella San Severo
mercoledì 20 settembre 2017
Letture del Clan di Paolo Donnina
" ..... caro Vincent, l'Arca dell'Alleanza è sempre stata in mezzo a voi, è stata già ritrovata ... poiché non è mai andata persa, ma la possono vedere e trovare solo coloro che possiedono l'energia e sanno come utilizzarla. Soprattutto quando lo stato d'animo è propositivo nei confronti degli altri, quando l'odio e la cattiveria non regnano più nel tuo animo , insomma quando il tuo unico scopo nella vita diventa quello di fare il bene e quello di aiutare gli altri, ma senza farsi coinvolgere emotivamente. Deve essere un aiuto disinteressato, e in particolar modo senza primeggiare sui propri simili e su quello che ci circonda.
dal romanzo esoterico iniziatico massonico dal titolo "La Regina della Luce" di Filomena Torrano.
martedì 19 settembre 2017
una riflessione di Paolo Donnina
È vero senza menzogna, certo e verissimo,
che ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso per fare i miracoli di una sola cosa.
che ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso per fare i miracoli di una sola cosa.
domenica 17 settembre 2017
La figura di Cecco d'Ascoli di Massimo Agostini
L'eretico Cecco d'Ascoli
Francesco Stabili di Simeone, meglio noto come Cecco d'Ascoli (Ancarano, 1269 – Firenze, 16 settembre 1327) è stato un poeta, medico, insegnante, filosofo e astrologo/astronomo.
A diciotto anni entrò nel monastero di Santa Croce ad Templum, centro ispiratore della dottrina occulta templare nella Marca Meridionale.
Per il suo pensiero eterodosso in materia religiosa, fu condannato al rogo dall'Inquisizione romana.
Francesco Stabili di Simeone, meglio noto come Cecco d'Ascoli (Ancarano, 1269 – Firenze, 16 settembre 1327) è stato un poeta, medico, insegnante, filosofo e astrologo/astronomo.
A diciotto anni entrò nel monastero di Santa Croce ad Templum, centro ispiratore della dottrina occulta templare nella Marca Meridionale.
Per il suo pensiero eterodosso in materia religiosa, fu condannato al rogo dall'Inquisizione romana.
sabato 16 settembre 2017
CENNI SULLA CAPPELLA SAN SEVERO - Parte VI di Gennaro Natale
Veniamo alle ultime quattro statue (per un totale di dodici come i segni dello zodiaco e le colonne delimitanti il Tempio
Massonico) quelle della "Pudicizia" (Antonio Corradini 1752), del
"Disinganno" (Francesco Queirolo 1753-1754) e dei due "Angeli" uno detto
"L'Angelo Orante" e l'altro l' "Angelo della Morte" (entrambi di Paolo
Persico 1760 ca.).
La statua della "Pudicizia" rappresentata da una donna velata simboleggia la Scienza Iniziatica, una sorte di Iside velata (Plutarco diceva che la sedia di Iside a Sais aveva questa iscrizione: "Io sono tutto ciò che è stato, è, e sarà e nessun mortale ha mai sollevato la mia veste", un inno a Iside che esprime la stessa idea del velo della natura che nasconde verità misteriose agli occhi umani.).
Scienza che il neofita introdotto nel Tempio, dovrà svelare e fare sua e che viene offerta e data dall'Oratore. Il velo, la veste, simboleggia la forma continuamente mutevole della natura, la cui bellezza vela ai nostri occhi lo spirito.
Le rose sono simbolo di conoscenza e amore: la rosa simbolo di completezza, raggiungimento totale del fine, di transizione o passaggio necessario al raggiungimento della perfezione finale; infatti nella Divina Commedia, Dante giunge al Paradiso attraverso una "Rosa Mistica", e Lucio, protagonista dell'Asino d'Oro di Apuleio, si libera dalla forma di bestia mangiando delle rose appartenenti ad una corona dedicata a Iside, dea rivivificatrice. Rappresenta anche il principio femminile e quindi, anche per la sua posizione, corrispondente a quella nel Tempio, la Luna.
Il monumento è dedicato da Raimondo di Sangro alla memoria della “incomparabile madre”, Cecilia Gaetani dell’Aquila d’Aragona, morta il 26 dicembre 1710, quando Raimondo non aveva ancora compiuto un anno.Lo sguardo perso nel tempo, l’albero della vita, la lapide spezzata sono i simboli di un’esistenza troncata troppo presto e palesano il dolore del figlio Raimondo, che volle così tramandare fattezze e virtù della giovane madre. Al tema vita/morte fa esplicito riferimento anche il bassorilievo sul basamento, con l’episodio evangelico del Noli me tangere, in cui Cristo appare alla Maddalena in veste d’ortolano.
La statua del “Disinganno” (Francesco Queirolo, 1753-54), rappresenta l’uomo che per mezzo della scienza iniziatica si libera dalla materialità nascendo a nuova vita. Nel simbolismo massonico la statua rappresenta l’Iniziato al grado di Apprendista subito dopo la sua iniziazione: infatti in quel momento cade la benda dagli occhi e il neofita, fino ad allora cieco alla verità, vede la luce, in analogia al miracolo del cieco raffigurato nel bassorilievo della statua stessa. Al nuovo Apprendista viene richiesto di servirsi del suo intelletto e di tutte le sue forze per liberarsi dalla materialità che lo avvolge (il genio alato che aiuta l’uomo a liberarsi dalla rete) e nascere a nuova vita, come la farfalla che abbandona il bozzolo (la rete). E’ la lotta per liberare l’Io cosciente dalla stretta mortale dell’inconscio.
L’Iniziato deve studiare per progredire poiché, come dice la parola, egli è solo iniziato, sta a lui avanzare sul difficile sentiero dell’Iniziazione per divenire Compagno ed infine Maestro. Infatti nella statua ci sono dei libri, alcuni chiusi, uno solo aperto, la Bibbia, il libro della legge sul quale l’Apprendista presta il giuramento rituale. I libri chiusi significano anche che non tutto viene svelato all’Apprendista, ma tutto gli è mostrato, sta alla sua sensibilità e alla sua intelligenza penetrare i simboli (aprire i libri e leggerli).
Rappresenta anche il principio maschile e quindi, anche per la sua posizione, corrispondente a quella nel Tempio, il Sole.
Infine ai lati dell'altare maggiore si trovano gli Angeli, quello detto Angelo orante si sovrappone nella posizione del Tempio Massonico all'Oratore, mentre l'altro che regge una penna e una pergamena simboleggia il Segretario, che nel tempio occupa la medesima posizione.
La statua della "Pudicizia" rappresentata da una donna velata simboleggia la Scienza Iniziatica, una sorte di Iside velata (Plutarco diceva che la sedia di Iside a Sais aveva questa iscrizione: "Io sono tutto ciò che è stato, è, e sarà e nessun mortale ha mai sollevato la mia veste", un inno a Iside che esprime la stessa idea del velo della natura che nasconde verità misteriose agli occhi umani.).
Scienza che il neofita introdotto nel Tempio, dovrà svelare e fare sua e che viene offerta e data dall'Oratore. Il velo, la veste, simboleggia la forma continuamente mutevole della natura, la cui bellezza vela ai nostri occhi lo spirito.
Le rose sono simbolo di conoscenza e amore: la rosa simbolo di completezza, raggiungimento totale del fine, di transizione o passaggio necessario al raggiungimento della perfezione finale; infatti nella Divina Commedia, Dante giunge al Paradiso attraverso una "Rosa Mistica", e Lucio, protagonista dell'Asino d'Oro di Apuleio, si libera dalla forma di bestia mangiando delle rose appartenenti ad una corona dedicata a Iside, dea rivivificatrice. Rappresenta anche il principio femminile e quindi, anche per la sua posizione, corrispondente a quella nel Tempio, la Luna.
Il monumento è dedicato da Raimondo di Sangro alla memoria della “incomparabile madre”, Cecilia Gaetani dell’Aquila d’Aragona, morta il 26 dicembre 1710, quando Raimondo non aveva ancora compiuto un anno.Lo sguardo perso nel tempo, l’albero della vita, la lapide spezzata sono i simboli di un’esistenza troncata troppo presto e palesano il dolore del figlio Raimondo, che volle così tramandare fattezze e virtù della giovane madre. Al tema vita/morte fa esplicito riferimento anche il bassorilievo sul basamento, con l’episodio evangelico del Noli me tangere, in cui Cristo appare alla Maddalena in veste d’ortolano.
La statua del “Disinganno” (Francesco Queirolo, 1753-54), rappresenta l’uomo che per mezzo della scienza iniziatica si libera dalla materialità nascendo a nuova vita. Nel simbolismo massonico la statua rappresenta l’Iniziato al grado di Apprendista subito dopo la sua iniziazione: infatti in quel momento cade la benda dagli occhi e il neofita, fino ad allora cieco alla verità, vede la luce, in analogia al miracolo del cieco raffigurato nel bassorilievo della statua stessa. Al nuovo Apprendista viene richiesto di servirsi del suo intelletto e di tutte le sue forze per liberarsi dalla materialità che lo avvolge (il genio alato che aiuta l’uomo a liberarsi dalla rete) e nascere a nuova vita, come la farfalla che abbandona il bozzolo (la rete). E’ la lotta per liberare l’Io cosciente dalla stretta mortale dell’inconscio.
L’Iniziato deve studiare per progredire poiché, come dice la parola, egli è solo iniziato, sta a lui avanzare sul difficile sentiero dell’Iniziazione per divenire Compagno ed infine Maestro. Infatti nella statua ci sono dei libri, alcuni chiusi, uno solo aperto, la Bibbia, il libro della legge sul quale l’Apprendista presta il giuramento rituale. I libri chiusi significano anche che non tutto viene svelato all’Apprendista, ma tutto gli è mostrato, sta alla sua sensibilità e alla sua intelligenza penetrare i simboli (aprire i libri e leggerli).
Rappresenta anche il principio maschile e quindi, anche per la sua posizione, corrispondente a quella nel Tempio, il Sole.
Infine ai lati dell'altare maggiore si trovano gli Angeli, quello detto Angelo orante si sovrappone nella posizione del Tempio Massonico all'Oratore, mentre l'altro che regge una penna e una pergamena simboleggia il Segretario, che nel tempio occupa la medesima posizione.
domenica 10 settembre 2017
I Pellegrini dell'Anima
Pellegrini dell'Anima
Ieri in Garfagnana un gruppo di "Pellegrini dell'Anima" hanno lavorato in semplicità e armonia, ripercorrendo i valori simbolici e rituali del sentiero iniziatico del Rito di York.
Non posso che esprimere il mio più profondo ringraziamento a Tiziano Busca e a tutti i presenti.
Come sottolineato dal fr.'. Enzo A. Heffler
"Ieri dalle montagne della Garfagnana un'aquila ha aperto le sue ali per spiccare un volo verso il cielo."
Ieri in Garfagnana un gruppo di "Pellegrini dell'Anima" hanno lavorato in semplicità e armonia, ripercorrendo i valori simbolici e rituali del sentiero iniziatico del Rito di York.
Non posso che esprimere il mio più profondo ringraziamento a Tiziano Busca e a tutti i presenti.
Come sottolineato dal fr.'. Enzo A. Heffler
"Ieri dalle montagne della Garfagnana un'aquila ha aperto le sue ali per spiccare un volo verso il cielo."
sabato 9 settembre 2017
CENNI SULLA CAPPELLA SAN SEVERO - Parte V di Gennaro Natale
Ulteriore prova per il neofita, dopo aver brancolato nel buio dell'ignoranza, cerca di discernere le cause dei suoi errori
e così torna suoi suoi passi, ma procede con prudenza, come il vecchio
rappresentato nella statua "Lo Zelo della religione" (di Fortunato
Onelli, Francesco Celebrano e altri, 1767), che regge una lampada e un
flagello, mentre un putto è intento a dare fuoco ai libri dell'eresia.
L'ovale inserito nella statua è dedicato a Ippolita del Carretto e
Adriana Carafa della Spina, mogli del fondatore della Cappella Giovan
Francesco di Sangro. La fervente devozione delle due donne è esaltata da
questo complesso gruppo scultoreo, in cui spicca la figura di un
vegliardo che porta in una mano la luce della Verità e nell’altra una
sferza per punire il sacrilegio, mentre con il piede calpesta un libro
da cui fuoriescono le serpi dell’eresia. Un putto con una fiaccola
completa l’opera di distruzione dei testi eretici, altri due puttini
sorreggono il medaglione con i profili delle due ave. Da notarsi,
infine, che anche negli statuti massonici settecenteschi era formalmente
prescritto il più “sincero e inviolabile zelo per la religione”.
In questa composizione è rappresentato il cammino che l'Apprendista deve compiere, rischiarandosi con la lampada della sua intelligenza, alla ricerca della verità; il putto rappresenta la coscienza che distrugge con il fuoco purificatore i libri dei dogmi, dai quali il libero pensatore si deve liberare se vuole continuare il cammino sul sentiero iniziatico. Per rendere all'iniziando la sua sicurezza gli si fa subire la purificazione dell'Acqua (Tarocchi, arcano n.9, L'Eremita, corrispondente sul piano astrologico a Nettuno e nel mondo fisico all'acqua).
Un'ultima prova deve essere affrontata: quella del Fuoco.
L'iniziando deve dimostrare di saper rimanere nel regno delle fiamme, cioè delle passioni che lo circondano, senza esserne bruciato, pur permettendo che il calore di esse possa penetrarlo.
Questa è una dimostrazione di forza esemplificata dal soldato che ha incatenato il leone della statua del "Dominio di Se Stesso" (Francesco Queirolo, dis. - Francesco Celebrano sculp. - 1767): il leone vinto rappresenta il trionfo dello spirito sulla materia (esattamente la stessa rappresentazione del leone nel bestiario medievale) e la sottomissione della forza all'intelligenza (l'azione simbolica dell'incatenare il leone costituisce una delle fasi del processo alchemico, necessario per giungere alla Grande Opera).
È la memoria di Geronima Loffredo, nonna paterna di Raimondo di Sangro, a essere onorata da questo monumento funebre.
In questa composizione è rappresentato il cammino che l'Apprendista deve compiere, rischiarandosi con la lampada della sua intelligenza, alla ricerca della verità; il putto rappresenta la coscienza che distrugge con il fuoco purificatore i libri dei dogmi, dai quali il libero pensatore si deve liberare se vuole continuare il cammino sul sentiero iniziatico. Per rendere all'iniziando la sua sicurezza gli si fa subire la purificazione dell'Acqua (Tarocchi, arcano n.9, L'Eremita, corrispondente sul piano astrologico a Nettuno e nel mondo fisico all'acqua).
Un'ultima prova deve essere affrontata: quella del Fuoco.
L'iniziando deve dimostrare di saper rimanere nel regno delle fiamme, cioè delle passioni che lo circondano, senza esserne bruciato, pur permettendo che il calore di esse possa penetrarlo.
Questa è una dimostrazione di forza esemplificata dal soldato che ha incatenato il leone della statua del "Dominio di Se Stesso" (Francesco Queirolo, dis. - Francesco Celebrano sculp. - 1767): il leone vinto rappresenta il trionfo dello spirito sulla materia (esattamente la stessa rappresentazione del leone nel bestiario medievale) e la sottomissione della forza all'intelligenza (l'azione simbolica dell'incatenare il leone costituisce una delle fasi del processo alchemico, necessario per giungere alla Grande Opera).
È la memoria di Geronima Loffredo, nonna paterna di Raimondo di Sangro, a essere onorata da questo monumento funebre.
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