La notte che separa l’ultimo
giorno d’aprile dal primo di maggio è conosciuta – e ancora molto festeggiata
in tutta l’Europa del Nord – come “Notte di Valpurga”.
Secondo tradizione popolare,
questa era la notte in cui le streghe, cavalcando scope unte con unguenti
ricavati dal grasso di bimbi bolliti, si recavano in volo sul monte Blocksberg per celebrare
Satana nel Sabba, orgia sfrenata. Che orrore!
In verità, la festa dove si accendevano
grandi fuochi, si ballava, si cantava e probabilmente si faceva anche altro
senza considerarlo una colpa era Bealtuinn
ovvero la notte in cui, secondo la tradizione celtica, si attendeva il ritorno
di quello speciale giorno che avrebbe marcato il trionfo della Luce sulle Tenebre.
A voler essere precisi, Beltane
ovvero “Fuoco Lucente” è il giorno situato a metà fra l'equinozio di primavera
ed il solstizio estivo e potrebbe quindi cadere tra il primo ed il 5 maggio, a
seconda dei casi.
L’uovo di Oestara si schiude ed serpente, simbolo della Grande Dea, esce dal
guscio e si manifesta nella Vita e nella Natura. Chi è Oestara? In parole semplici, è il motivo per cui, in buona parte
del mondo, la pasqua non si chiama “pasqua”, ma easter.
I fuochi, le danze, la celebrazione
della vita che ad ogni termine torna a manifestarsi sono talmente propri di alcune
civiltà meno dimentiche di loro stesse della nostra che, giusto per fare un
esempio, in Svezia vengono promossi addirittura come attrattiva turistica.
Ma questo tipo di festa, questo
indissolubile legame coi cicli cosmici di Natura doveva essere davvero insopportabile
per Santa Madre Chiesa che s’affrettò a trasformare le feste della notte
antecedente Bealtuinn in sabba e le
donne in streghe.
E qui arriva Santa Valpurga, nata
nel Wessex nel 710, sorella d’altri due
santi con la V: san Villibaldo e san Vunibaldo.
Valpurga morì nel 779 e dopo la
morte le spoglie furono trasferite a Eichstätt il primo maggio 870 e fu
santificata proprio nel giorno di questa sua seconda sepoltura. Secondo la
leggenda, dalla sua nuova tomba iniziò a colare per qualche tempo un liquido
oleoso dai poteri taumaturgici, capace di difendere da ogni stregoneria.
Ci vuole proprio la passione per
la morte di un certo tipo di religione per definire taumaturgico e benedetto
uno scolo di tomba. Fatto sta che Valpurga e il suo liquame divennero scudo santo
verso ogni tipo di maleficio, mentre Beltane
si trasformava lentamente nella notte maledetta in cui le streghe s’accoppiavano,
donne sozze!, col Diavolo caprone.
E così si cercò di stracciar le
vesti alla festa del ritorno della Vita, trasformandola nella notte delle
nequizie. Per fortuna – o forse per l’inarrestabilità di forze cicliche molto
più antiche dell’uomo stesso – la tradizione s’è comunque mantenuta abbastanza
intatta, per lo meno nei luoghi dove certe influenze non hanno mai attecchito
definitivamente.
Quel che per i tedeschi è Walpurgisnacht, per gli svedesi è Valborgsmässoafton o Valborg, per i finlandesi è Vappu e così via…
E certo non si può dimenticare
che il Primo Maggio è anche la Festa del Lavoro, in buona parte del mondo. Una
festa assolutamente laica, di stampo sindacale e socialista, istituita per
celebrare traguardi raggiunti dai lavoratori, ad iniziare dall’intendere una giornata
lavorativa come composta da non più di otto ore. Una conquista che oggi pare una
cosa “normale” e per la quale sacrificarono la vita molte persone.
Ma, c’è qualcosa di più. Pare
infatti che l’origine risalga ad una manifestazione organizzata a New York il 5
settembre 1882 dai Knights of Labor.
Due anni dopo, nel 1884, in un'analoga manifestazione i Knights of Labor approvarono una risoluzione affinché l'evento
avesse cadenza annuale. Altre organizzazioni sindacali affiliate
all'Internazionale dei Lavoratori, suggerirono come data della festività il
primo maggio.
Chi erano i Knights
of Labor?
Diciamo che come organizzazione
sindacale appaiono un po’ sui generis:
si costituiscono come associazione segreta, o per lo meno molto riservata, ed il
loro nome completo è Noble and Holy Order of the Knights of Labor, vale a dire “Il Nobile e Sacro Ordine dei Cavalieri del
Lavoro”. Nei loro statuti si difendono la dignità dell’Uomo e del Lavoro e si
rifiutano tutti gli estremismi ed i radicalismi. E non ci si iscrive, ma si
viene iniziati, attraverso un rituale tanto preciso quanto complesso.
Vuoi
vedere che il “Lavoro” che intendevano celebrare potesse avere anche altre
accezioni oltre a quella del “travaglio”, punizione del Dio di cui sopra che
obbliga gli uomini a sopravvivere grazie al sudore della fronte e le donne a
partorire nel dolore [sic] per la colpa eterna del solo aver voluto conoscere?
E,
per quanto laica e socialista, in Italia come in tanti altri paesi, il Primo
Maggio del Lavoro è una festa che viene spesso celebrata attraverso un grande
concerto dove la gente balla, canta e fa anche altro.
L’ho
già scritto altrove: Eschilo si addolora del fatto che gli dei antichi lascino
le città. Ma gli dei hanno un senso dell’umorismo tutto loro e da birboni,
furfanti, quali spesso sono, tornano quasi sempre sotto mentite spoglie.
E
sorridono guardando gli uomini che narrano sempre le stesse storie.
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