mercoledì 30 agosto 2017

CENNI SULLA CAPPELLA SAN SEVERO. Parte I di Gennaro Natale


Questo è un lavoro, che mutuai in parte dagli atti di un convegno di architettura, che ho svolto nel lontano 2002 e che rispolverai nel 2013 quando organizzai un gita a Napoli per i miei FF. di L.
Oggi lo ripropongo per tutti gli appassionati su questa pagina di FB.
L'importanza della Cappella è legata alla ristrutturazione ed alle decorazioni apportate da Raimondo di Sangro Principe di San Severo, che nel 1750, dopo l'iniziazione alla Libera Muratoria, ne riorganizzò l'interno in modo da rispecchiare allegoricamente la struttura e gli attributi del Tempio Massonico, utilizzando l'opera di artisti di maggiore e minore levatura come esecutori materiali di questo suo progetto ideale.
Una lapide, posta da Raimondo di Sangro a memoria dei lavori compiuti su una porta minore che si apre sul vicolo detto Calata San Severo, ammonisce i futuri visitatori a cercare sotto l'apparenza il significato nascosto di tali opere.
Nella Cappella gli elementi emergenti del Tempio Massonico vengono riproposti con una serie di statue collocate nei punti chiave. significati particolari e sottili legano le statue fra di loro così da formare una omogeneità di linguaggio all'interno della cappella.
Iniziamo dall'originario ingresso della Cappella, che era posto ad occidente, sul fianco sinistro della navata. Qui vi è il monumento a Cecco di Sangro (opera di Francesco Celebrano, 1766) raffigurato nell'atto di uscire dal sarcofago con una spada in mano. Esso rappresenta il fratello copritore, armato di spada, che deve evitare l'intrusione di estranei all'ingresso del Tempio.

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