lunedì 13 giugno 2016

Intervista di Andrea Aromatico a Massimo Agostini - Nel Nome della Dea

Sassocorvaro 2016
Le domande rivolte da Andrea Aromatico a Massimo Agostini hanno avuto lo scopo di evidenziare i tratti salienti dei temi affrontati nel libro:

Primi fra tutti l'Eros, elemento ripreso spesso all'interno dello scenario culturale di Agostini, nel testo è uno degli aspetti maggiormente sviscerati; Aromatico ha proprio voluto che l'autore ci aiutasse a capire il ruolo dell'Eros all'interno di quel percorso iniziatico volto alla Conoscenza, in quanto parte di quell'energia caratteristica del sentire umano.

L'Uomo, per sua natura,” ci spiega l'autore, “ha esperienza dell'Eros inteso come quel sentimento che se sperimentato ha il compito di elevare. Se prendiamo ad esempio all'interno degli insegnamenti della Cabala l'albero Sefirotico, notiamo proprio che abbiamo nella parte inferiore Venere che è la Sofia Inferiore, diversa da Binah che è invece la Sofia Superiore, e dall'altra parte contrapposta a Venere abbiamo l'Intelletto Intuitivo che è quello che interagisce.
L'unione di questi due estremi, o due opposti se vogliamo, è ciò che permette all'Uomo di elevarsi. L'Eros appunto acquista, in questo contesto, la caratteristica di quel sentimento che ti fa vibrare il cuore ma che allo stesso tempo permette all'intelletto di intuire cosa c'è in quella vibrazione. Ecco che quindi l'Eros diventa l'elemento attraverso cui si uniscono gli opposti, questo a mio avviso è la caratteristica fondante di ogni realizzazione. Un unione che deve essere armonica, una armonia che ci viene insegnata dalla natura. Il compito dell'Uomo è quello di permettere e lavorare affinché si compia l'armonia tra i propri desideri e l'ispirazione divina. E se questa ispirazione viene interiorizzata attraverso una propria comprensione allora è possibile quell'armonia che permette all'Uomo una vibrazione simile a quella divina. Questa azione osmotica tra l'umano propriamente umano e il divino attraverso l'Eros permette quindi quel processo di consapevolezza il cui effetto non può che essere una perfetta unione tra interno ed esterno, tra il mondo materiale e quello spirituale, o più in generale quell'unione tra gli opposti.

All'interno di questo discorso in cui stiamo volutamente usando determinati termini e non altri è scontato che quando parliamo di vibrazione ed energie dobbiamo sottolineare che non possono esistere energie o vibrazioni positive o negative tout court, questo è molto importante. L'opposizione deve sempre essere letta all'interno della relazione dicotomica e mai come valore assoluto”.

Un altro tema è stato saggiamente evidenziato Andrea Aromatico prendendo spunto dal libro di Agostini che è il tema della Magia, anche attraverso la figura di Simon Mago che secondo alcuni testi potrebbe aver avuto un ruolo in tutta la cerimonia del supplizio del Cristo. Ma lasciamoci trasportare dalle parole dell'autore:

Il tema della Magia è un tema estremamente interessante, ma anche qui dobbiamo fare attenzione perché questo termine nel nostro contesto identifica qualcosa di diverso rispetto a quello di cui parlo nel libro. Il Mago non è l'illusionista o il cartomante televisivo a cui siamo abituati a pensare; il Maghi erano personaggi che avevano delle conoscenze che potremmo definire “Alchemiche” , sicuramente mediche e farmaceutiche molto evolute. Era sicuramente una magia legata al sacerdozio, tanto è vero che i sacerdoti dell'antico Egitto erano sacerdoti-maghi, perché sapevano interagire con le energie della natura e sapevano governare quelle stesse energie e sopratutto sapevano, attraverso lo studio di testi, elaborare unguenti che potevano, come nel caso del ruolo di Simon Mago, dare uno stato di Morte Apparente; tanto che quel supplizio potrebbe essere stato un supplizio iniziatico, volto a raggiungere il vero estremo che è la Morte per conoscere quello che è la via della morte il cui scopo è solo la rinascita, la resurrezione, che richiama la rinascita intesa come nel mito di Osiride; risorgere al fine di generare una nuova vita”.


La magia è quindi l’arte di modificare la realtà, ma il mago, per operare, deve anche essere un profondo conoscitore della natura, dei suoi ritmi, e dei suoi segreti. E' altrettanto vero che la natura è il prodotto di Dio, e quindi, per essere in armonia con la natura, occorre essere in armonia con Dio e con il divino. In che modo esserlo Massimo Agostini ce lo ha spiegato prima.

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