lunedì 13 giugno 2016

le Conclusioni di Tiziano Busca - Presidente del Clan Sinclair Italia - Sassocorvaro 2016


Vorrei soltanto catturare l'attenzione di tutti voi immaginando che è il 28 Maggio 1457. Ci sono due uomini; in un paesaggio molto simile a circa 4500 chilometri di distanza, un uomo ha salutato a quest'ora, alle 19.00, l'ultimo Mark Mason che ha completato il Tempio di pietra di Rosslyn. Pensate quel paesaggio molto simile a quello che vedete qui a Sassocorvaro e immaginate quel Sinclair che resta da solo in quel Tempio di simboli scolpiti che ha le fattezze del Tempio di Re Salomone. Immaginate alla stessa ora, a 4500 chilometri di distanza, qui a Sassocorvaro dopo che ha salutato il massaro che gli ha portato quello che serviva per la sera e per la notte, Ubaldini della Carda che resta in questa Rocca che è anch'esso un Tempio di pietra perché così lo ha voluto, e vive una dimensione di Sacro all'interno di questo simbolo che è la tartaruga. Due uomini così lontani, due uomini che personalmente non si conoscevano ma che probabilmente camminavano sulla stessa strada, che insieme costruivano un percorso di natura Universale e che oggi noi, grazie ad un tempo nuovo ed ad opportunità diverse, leggiamo con una completezza come possiamo rappresentare nel Tempo e nello Spazio ciò che è stato quel Tempo e quello Spazio in un libro che è questo di Massimo. Ritroviamo oggi, questo 28 Maggio, degli uomini che in un viaggio solitario, ma fatto di grande unione, hanno unito quei due territori, la Scozia e l'Italia; festeggiamo oggi il compleanno del Clan, ma in realtà è un qualcosa di più di un compleanno.
É un avvio di una riscoperta di quei Valori che gli uomini di quel tempo, Sinclair da un lato e Ubaldini dell'altro, intendevano testimoniare ad una dimensione più ampia di quello che era la propria persona e l'universo nel quale hanno vissuto, intendevano dire con il loro sapere quanta opportunità ha l'uomo di cogliere la bellezza del suo viaggio all'interno di questo mondo e di questo universo.
Non erano maestri, non volevano insegnare un qualcosa come se fossimo a scuola, erano uomini che hanno avuto il coraggio di trovare, in quella parte nera della loro natura, la luce per testimoniare un qualcosa di nuovo che legava gli uomini non più sul piano della materialità ma sul piano della spiritualità.

Ecco che la potenza del loro messaggio fa si che noi in questo tempo torniamo a discutere di spiritualità, ma torniamo anche a discutere di mito e di simboli, torniamo a discutere di quella parte meno evidente, perché raramente la valutiamo, che è il nostro essere, la nostra natura.
Che cosa siamo noi quando cerchiamo di testimoniare una intimità di base ed una penetrazione su quello che siamo davvero in uno spazio che è indefinito ma che si completa soltanto all'interno della nostra dimensione?
La risposta è semplice: noi siamo un Tempio. Siamo quel Tempio di pietra di Rosslyn, siamo quel Tempio di pietra di questa Rocca.
E li dentro scolpiamo i nostri simboli e raccogliamo le nostre energie, li dentro troviamo una dimensione di una spiritualità che ci apre ad una dimensione completamente diversa rispetto al nostro cono visivo ponendoci in una dimensione universale.
Ecco perché credo fermamente che questo luogo in cui oggi noi ci troviamo sia non solo Sacro, perché testimonia un percorso di natura storica, è Sacro perché congiunge due punti che pur geograficamente siano molto lontani, ma che energeticamente sono unici ed estremamente vicini.
In questo contesto, è molto importante anche una fisicità, e noi questa fisicità oggi l'abbiamo non soltanto come Italiani, ovvero come membri del Clan Sinclair Italia, sarebbe troppo facile e correremo il rischio di auto-legittimarci dentro casa nostra; lo abbiamo con delle figure che arrivano da lontano, come i mitici personaggi che arrivavano anch'essi da lontano seguendo una stella, non per portarci dei doni, ma per renderci più ricchi della loro conoscenza, della loro esperienza e della loro immensa spiritualità, e del loro sapere; per queste ragioni mi piace ricordare la presenza qui di Karl Sinclair il figlio di Ian, di Joan Burton la moglie di Ian Sinclair che per noi è stato un Maestro ma anche la persona che ci ha permesso di scoprire questo scrigno non tanto segreto ma molto bello.


Grazie a loro , grazie a tutti voi che siete qui, grazie al calore e all'affetto che sempre ci dimostrate. Grazie a chi ha permesso tutto questo ed ha lavorato affinchè tutto quello che avete vissuto in questa giornata si sia trasformato da sogno in realtà.”

Tiziano Busca

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