martedì 26 aprile 2016

Il Pensiero Magico di Davide Riboli

Tutto è sacro

I see you everywhere, in the stars, in the river, to me you’re everything that exists; the reality of everything.
—   Virginia Woolf, Night and Day
Che senso ha, sedici anni dopo il secondo millennio dopo Cristo, occuparsi di magia? Oltre che, beninteso, candidarsi ad un domicilio stabile nei registri del Ridicolo?
Non la magia dei guaritori delle pene d'amore, da inserzione sui giornaletti, né quella della cartomante vestita da comparsa zingara in un film della Hammer e neppure quella di Houdini il Grande. Queste, in inglese, ricadono tutte sotto magic.
Ma se si aggiunge una k magick diviene Magia dei Padri, conoscenza sapienziale ed inquietudine memore dei Raffaello, dei Leonardo da Vinci, dei Giordano Bruno, degli Isaac Newton, così, tanto per far dei nomi, giù fino a Mozart massone, Einstein lettore attento della Blavatsky, Freud iniziato alla B'nai B'rith, Jung e I-Ching.
Non c'è stato grande artista o scienziato [c'è differenza?] che non abbia avvertito, in modo profondo, leggero, pubblico o privato la necessità di recuperare qualche forma di pensiero magico.
Dove comincia il pensiero magico? Dove finisce, quando finisce? E perché finisce?
Debbo ancora trovare una risposta più perfetta di quella che Pasolini seppe costruire nella sua perfetta Medea.
Chirone centauro narra a Giasone bambino chi è, qual è la sua discendenza, di quale reame potrà vantare il comando. Giasone, ch'è per l'appunto un bambino, si addormenta al sole e come tutti i moderni giunge all'essere Uomo dimentico di sé. Prima di lasciarlo al suo destino, Chirone proverà a spiegargli perché tutto, Tutto, è Sacro.
https://youtu.be/LBPF0F8aF5I
Non c'è nulla di naturale in Natura…
Anni dopo, sotto le mura di Tebe, Chirone e Giasone si incontreranno di nuovo. Ma Giasone è ormai un moderno, urticato dai vestiti, schiacciato dalle architetture, destinato al dolore di ciò che può solo essere perso, senza mai essere stato trovato.
  https://youtu.be/x0JyllYpQWs
Ciò che è sacro si conserva, accanto alla sua nuova forma sconsacrata…

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