mercoledì 20 aprile 2016

Intervento del Sommo Sacerdote e Presidente del Clan Sinclair Tiziano Busca alla Gran Loggia 2016



Venerabilissimo Gran Maestro, Fratelli Gran Dignitari, Fratelli Maestri, vi porto il saluto del Rito di York dei Maestri dell’Arco Reale.

Questa Gran Loggia,  il cui tema è veramente affascinante, anzi direi intrigante, apre un contesto di riflessioni, di confronto, su quello che è la nostra natura e la nostra essenza in un tema ed in un tempo in cui viviamo una dimensione completamente nuova il nostro essere, il nostro quotidiano, la nostra dimensione di iniziati.

24 giugno 1717 con tre Logge Inglesi, alla Taverna dell’Oca, si viene a formare quella che oggi noi riconosciamo coma la Massoneria Moderna. 299 anni! Un tempo lungo, un tempo difficile, un tempo in cui la storia ha attraversato momenti particolari e complessi, conoscendo tragedie, conoscendo violenze, conoscendo momenti di ricchezza e opulenza, ma vi era un tempo in cui questo messaggio passava attraverso una stratigrafia di posizioni e di presenze che coinvolgeva anche il Nostro modo di essere, il Nostro contesto di iniziati.

Forse in quel tempo noi abbiamo potuto testimoniare, anche sul piano storico, il valore e significato del nostro Lavoro Muratorio e della nostra presenza iniziatica. Per quel poco che può servire, ma credo che poco non sia, anche nella storia del nostro Paese, in vari momenti e diverse occasioni, la storia delle Libera Muratoria ha scritto il suo nome sulle pagine più belle dei valori di libertà, di riconoscenza, di funzione prioritaria dell’Uomo rispetto a tutto ciò che apparteneva alle nostre tradizioni etiche ed ai valori più sacri quelli della Liberta della Solidarietà e della Fratellanza.

 Il tempo di oggi in questo tema intrigante: i doveri dell’uomo i diritti del mondo! Ci pongono un tema:siamo pronti? Io vi inviterei a guardare il Fratello che è vicino a voi, a guardargli il viso, a guardarlo negli occhi, ad osservargli gli zigomi, il colore della pelle, la forma delle labbra, il soma, i capelli, fotografate questo momento! Pensate che fra 15 anni non saremo più così! Pensate che quella immagine che voi osservate ora è una immagine che già sta cambiando perché viviamo ora l’ultimo tratto di lunga strada che è già iniziata, che è quella della internazionalizzazione, della globalizzazione, della multiculturalità.

L’abbiamo vissuta attraversando questo tempo forse senza cogliere fino in fondo il significato di ciò che ci stava accadendo. Questo interrogativo che la Gran Loggia oggi ci apre, con questo tema in discussione, pone anche a noi il significato ed il senso di questo nuovo dialogo che dobbiamo costruire. A chi parliamo? Come parliamo? A chi ci rivolgiamo? Chi è pronto a raccogliere questa grande sfida che riguarda noi ma riguarda i valori su cui noi abbiamo nel tempo consolidato il nostro credo?

Il nostro è un mondo difficile ed è anche un dialogo particolarmente complesso da questo punto di vista. Perche noi parliamo di rivoluzione in un mondo in cui la rivoluzione non c’è.! Fratellanza! Uguaglianza! Liberta! Non esiste una rivoluzione per questi valori in questo momento.... oggi! Esiste, al contrario, una profonda guerra verso questi valori che sono rappresentati in maniera sorda da gruppi di interesse economico, politico, finanziario, di gestione di beni e risorse, che umiliano la natura dell’Uomo ed emarginano sempre di più le posizioni deboli, meno incisive nel tessuto sociale, nel tessuto politico, nel tessuto economico. Ma noi dobbiamo parlare a qualcuno che è figlio di questo tempo e che è figlio di una rivoluzione possibile. Noi dobbiamo parlare a quell’Uomo che è nato in questo tratto di strada di cui non abbiamo colto il tema della grande diversità e della nuova identità che stava nascendo. Ed è quell’Uomo della tecnica, quell’Uomo della decisione, quell’Uomo della cultura, quell’Uomo che sprigiona nella sua quotidianità la capacità di compiere scelte che possono modificare radicalmente e testimoniare il percorso nuovo verso una dimensione in cui i nostri Valori trovano spazio, trovano forza, trovano identità comune.

Dobbiamo parlare a quell’Uomo dell’Anima, dobbiamo parlare a quel Cercatore di Pietre che attraversa costantemente la sua dimensione quotidiana per ridare spazio a quella grande idealità che è padre e madre di questa di questa spiritualità che genera la nostra natura, che è figlia di tutti quei valori che noi oggi rappresentiamo.

 Noi oggi come Grande Oriente d’Italia, noi oggi come Corpi Rituali! Noi oggi come Fratelli della Comunione! Non dobbiamo cadere nella tentazione di rincorrere. Dobbiamo essere rincorsi! Dobbiamo testimoniare. La testimonianza è fatta di grandi capacità. Di grandi capacità che testimoniano non soltanto il valore di presenza ma la capacità del quotidiano di quello che noi Fratelli noi Maestri portiamo all’interno del nostro contesto. E a questo Uomo dell’Anima vorrei leggere una brevissima considerazione di Rumi, uno dei più grandi mistici, che evoca con forza anche il tema di questa Gran Loggia "Tutto quanto concerne l'Anima si svela spontaneamente ed ogni sforzo razionale non fa che allontanarla. Questo perché la sua natura non e' fenomenica. Si coglie col cuore come una poesia,come un'opera d'arte. Si sente,si ama ma nessun concetto,come ombra fugace, e' ad essa adeguato".

Ecco Fratelli parliamo ai nostri cuori, guardiamoci negli occhi,sappiamo che le ombre precedono sempre la luce, ma i nostri valori i nostri simboli la nostra idealità il nostro sforzo di essere Massoni porterà la luce anche in quelle zone di ombra che, anche oggi, chiudono il mostro mondo .Gran Maestro insieme all’augurio di buon lavoro mi permetto di donarti un modesto lavoro mio, un libro il Rito di York tra Storia e Metastoria, che mi piace omaggiarti come Gran Maestro come Compagno!

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