mercoledì 16 marzo 2016

Star Wars una riflessione di Davide Ursi



L’ultima trilogia di Star Wars è iniziata con: “il risveglio della forza”  e io, da buon cinefilo, soprattutto quando si tratta di film che io ritengo esoterici, mi sono affrettato a vederlo per scoprire cosa ci aspetta.
Come per tutte le trilogie, il primo capitolo è una spiegazione di come si sia arrivati alla storia che seguirà e di che fine hanno fatto gli interpreti principali.
C’è un po’ di tutto: robot impazziti, spade laser, un nuovo piccolo automa che rifà il verso a C1P8 il quale apparirà verso la fine del film, la bella nomade con poteri simili ai Jedi, il ribelle delle legioni imperiali che la seguirà all’inizio per salvare sé stesso e inseguito per aiutarla un cattivo che si scoprirà legato ai vecchi personaggi che usciranno allo scoperto via via che il film si snoda.
Sopra di tutto, la forza che si sta risvegliando da un torpore creato dalla negatività espressa dagli uomini.
Pochi lo sanno ma George Lucas è, come si potrebbe dire, un iniziato che cerca con un film fantastico di trasmettere qualcosa. Infatti il concetto di base è un po’ quello dello Shintoismo, una  religione che vede tutto il cosmo, ovvero tutto ciò che esiste, come pura manifestazione del divino, è dunque una religione dai caratteri panteistici. Nella religione shintoista ogni cosa è sacra poiché la materia stessa che costituisce tutte le cose che esistono ha un fondamento divino.
Anche il Cristo afferma che seguendolo riceveremo cento volte tanto quello che abbiamo dato, la Kabbalah dice che l’entità superiore è la Luce che regola e dà in base a ciò che riceve.
Così in Star Wars abbiamo una Luce che sonnecchia in attesa di nuovi apostoli che riceveranno i doni dei Jedi e dovranno combattere contro il male che è sempre presente e tenta eternamente di vincere sul bene.
Il film scorre molto bene fra colpi di scena, inseguimenti in astronave e combattimenti a colpi di spade laser, inoltre vi sono alcuni colpi di scena che non voglio svelare per chi non lo avesse ancora visto, i personaggi sono più o meno gli stessi, invecchiati e più saggi, escluso il vecchio Ian Solo che continua ad essere l’affascinante delinquente che è sempre stato.
Se si pensa alle trilogie precedenti si nota che la ciclicità degli eventi è meravigliosamente rispettata, nella prima serie abbiamo Annakhin Skywalker che diverrà Jedi, si sposerà, avrà due figli e distruggerà ogni cosa con la sua superbia e l’abbandono al lato oscuro, nella seconda Luke Skywalker che cresce, impara a divenire un Jedi conosce la sua vera famiglia, lotta con il padre e, divenuto Jedi non solo lo batte ma lo aiuta a tornare nella Luce, nella terza non sappiamo cosa ci aspetta ma son in attesa per vedere cosa ci attende anche se, a livello esoterico mi sembra un po’ meno luminosa.
La fine del primo episodio è malinconica con uno Skywalker che, con il viso sofferente guarda la giovane davanti a lui cercando di comprendere perché la forza si stia risvegliando e quale pericolo sta minacciando la Luce.

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