Un altro grande successo targato
Clan Sinclair Italia sabato 14 novembre a Milano che ha visto la presenza di
oltre 100 persone intervenute alla conferenza “Le Strade dell’Anima”.
In attesa che venga pronto
l’audio della conferenza tra un paio di settimane, le parole del Presidente del
Clan Sinclair Italia Tiziano Busca nel suo intervento conclusivo di questa
intensa mattinata densa di riflessioni e contenuti.
“Grazie a tutti voi di essere intervenuti così numerosi ad una
manifestazione che il Clan Sinclair Italia ha organizzato nella persona del suo
responsabile lombardo Douglas Swannie con l’auto del nostro socio Fausto
Casiraghi.
E’ un grande onore essere qui a testimoniare questo impegno nei
confronti della Conoscenza, purtroppo il mondo oggi è stato sconvolto con la
notizia di un attentato terroristico a Parigi con più di un centinaio di morti,
mi sento di chiedervi di osservare insieme un minuto di silenzio per rispetto a
questa tragedia che coinvolge l’umanità intera, e quei valori che appartengono
a quel sentire che ci accomuna.
Quello che sentiamo in questo momento è il sentimento intimo di chi
percorre questa via iniziatica, ma soprattutto di chi molte volte è chiamato a
dare risposte ad una domanda non banale, ma che comunque nasconde l’incapacità
di raccogliere quel senso di tradizione e di appartenenza, quando ci si chiede
ma che cos’è l’essere Templare? che cosa significa l’Associazione Clan Sinclair
Italia? che ricorda la presenza di un fenomeno che storicamente secondo come
viene detto è scomparso circa 700 anni fa.
Credo che i discorsi di questa mattina, e le profonde relazioni che sono
state portate alla nostra attenzione diano alla nostra Associazione un senso di
grande attualità, e rispondano a quelle domande che aleggiano nell’aria e nella
mente di chi ci incontra o sente parlare di noi per la prima volta.
Anche se gli argomenti possono sembrare appartenenti ad una storia
lontana, in realtà appartengono alla sfera dell’attualità, a quello che è un significato
profondo, oggi molto più pregnante di quello degli anni scorsi, sono la
piattaforma di dialogo su che cos’è il significato della via iniziatica, su che
cosa significa il percorso della trasformazione, su che cosa è il misurarci nei
confronti di una dimensione che non abbandona il mondo profano, ma che si
misura attraverso un proprio percorso con quanto di negativo troviamo in un
mondo che ha abbandonato una via di dialogo con se stessi e verso il superiore.
L’uomo ha perso la capacità di guardare dentro se stesso, l’uomo ha perso
la capacità di guardare verso l’alto, e questo è un limite che respiriamo in
una maniera costante e che limita sicuramente la nostra capacità di aprirci in
una dimensione fraterna che molto probabilmente darebbe ricchezza ed energia,
che ci limita nel concederci ad una dimensione ed a un area che è propria non
solo di coloro che viaggiano guardando la pietra ma anche di coloro che
viaggiano cercando di trovare uno spazio in quelle regole che ci ricordava
prima il fratello Boaretto con grande sensibilità e intelligenza, regole che
appartengono alla quotidianità dell’uomo maturo, saggio e consapevole di tutti gli
elementi che fanno del nostro quotidiano e del nostro divenire.
Noi abbiamo paura di guardare al futuro oggi ancora di più perché ci
rendiamo conto che pur avendo tutti gli strumenti in mano pur avendo la forza,
la capacità e la tecnologia di leggere ciò che accade in questo momento a migliaia
di kilometri di distanza, magari attraverso un drone, non sappiamo che cosa accade qui accanto a noi
perché questa permeabilità del non dialogo ha creato tante scatole che tra di
loro non hanno l’elemento di comunione che è la Parola.
I relatori di oggi ci hanno ricordato proprio questo, che l’uomo ha la
Parola ed io credo che ci sia in questo una ragione profonda perché all’interno
della parola si nascondono tutte le arti liberali, perché attraverso di essa
trasferiamo conoscenza, trasferiamo un messaggio di sapere. Ed è per questo che
io ringrazio tutti voi ancora una volta, perché siete stati qui attenti uditori
ma soprattutto ringrazio gli organizzatori di questo incontro che ci hanno
spinto a raccogliere questo invito di questo evento che non voleva essere nulla
di più di un dialogo per darci modo di rendere attuale, per quanto sia
possibile, un messaggio, che sebbene scritto nella pietra sicuramente
continuerà a dare frutti al pari di quelli che nei secoli si sono manifestati.
Ringrazio questa bellissima produzione musicale dell’Opera Templaria ad
opera di Margò Volo accompagnata dagli artisti che si sono esibiti e non solo,
ringrazio soprattutto l’attenzione con cui sono stati scelti i brani, la loro
interpretazione ma soprattutto la significatività con cui ha accompagnato le
nostre riflessioni; lo dico perché a 700 anni di distanza ancora parliamo di un
personaggio che è stato il De Molay, lo dico perché ancora oggi si parla di
templarismo, lo dico perché ci rendiamo conto che quella scuola che è stata più
volte spinta al silenzio è ancora oggi attuale in un panorama ideologico e
culturale.
Questo perché ci rediamo conto noi templari forse più di altri che in
quel messaggio nascosto si trova la chiave di una nuova dimensione, di un nuovo
spazio, di una nuova identità, di una via diversa in cui sono presenti quei
valori che appartengono non solo ad una tradizione ma soprattutto alla nostra
anima, a quel desiderio di libertà a quel desiderio di guardarci negli occhi e
di sorriderci che diventa un elemento comune che da uomo a uomo, da donna a
donna rappresenti quella musica con cui noi siamo abituati ad accompagnare le
nostre riflessioni ed i nostri momenti spirituali. Questo momento di
spiritualità io spero e mi auguro possa restare in mezzo a noi a lungo e
crescere anche attraverso l’attività che il Clan Sinclair Italia può fare
mediante le persone in questa realtà così importante e speciale che è Milano,
vi ringrazio davvero.
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