mercoledì 14 giugno 2017
martedì 13 giugno 2017
martedì 6 giugno 2017
La Croce Templare: quale tipo ? di Gennaro Natale
L'idea di questa tavola l'ho avuta la sera stessa della mia
iniziazione a Cavaliere Templare (avvenuta oramai parecchi anni or
sono), quando appresi che era in corso un dibattito per la
determinazione su quale tipo di foggia avrebbe dovuto avere la croce da
apporre ai nostri mantelli.
Alcuni ritenevano che la croce avrebbe dovuto essere del tipo cosiddetto “della passione di Cristo” o, in termini più tecnici, di croce latina.
Tale tipo di croce, però, a mio avviso, ha poco a che fare con la croce tradizionale dell'Ordine dei Cavalieri del Tempio, per ragioni che definirei storiche, iconografiche ed esoteriche.
Ragioni storiche
La prima insegna assunta dai Cavalieri del Tempio, come loro intimo segno di riconoscimento, non fu la croix patteé, da sempre associata all'Ordine, ma fu un'altra diversa croce, quella di Lorena (fig.1).
Questa particolare croce era stata assegnata all'Ordine dal Patriarca di Gerusalemme, guarda caso un cugino di Bernardo di Chiaravalle.
La croix patteé (fig.2), era entrata in uso solo qualche anno dopo.
Successivamente il papa Eugenio III aveva consacrato all'Ordine una terza croce ancora, detta delle otto beatitudini (fig.3), a far data dal 1147
Si trattava di una croce pressoché identica a quella in uso presso i
Cavalieri Gerosolimitani di San Giovanni, meglio conosciuti come
Ospitalieri; con la differenza che quella in dotazione a questi ultimi
era di colore bianco anziché rosso.
I vertici templari, però, non avevano mostrato grande soddisfazione per questa faccenda e così concordarono, per non dispiacere al papa, di conservare tale croce, ma con qualche modifica, ricavando un nuovo simbolo in una croce dai bracci lievemente curvati (fig.4), dalla grafica perfetta che, fra l'altro, rivelava una volta di più quanto fossero addentro alla conoscenza della geometria sacra. Particolare questo che ritroveremo più avanti.
I Templari facevano uso di questa croce come strumento geometrico per la suddivisione in parti regolari del cerchio.
Un bell'esempio si trova nel disegno di progetto utilizzato come base per la realizzazione della Cappella di Rosslyn (fig.5)(T.Wallace-Murphy – M.Hopkins, Rosslyn: Guardian of the Secrets of the Holy Grail).
Un'altra croce Templare ricca di un profondo significato gnostico era la croce discoide o croix céleste (fig.6)(cfr. Sur le traces des Templiers dans le Var, edito dal Museé des Empreintes et Traditions Maures et Provence de Cogolin), la quale indicava l'applicazione universale dei concetti della sacra gnosi o “sapienza segreta”, in diretta allusione al sentiero esoterico di illuminazione spirituale imboccato dai Templari.
Infine, ogni sigillo templare conteneva in qualche modo, nel suo insieme o nel disegno, un'altra croce ancora, la cosiddetta croix templiere terrestre, una forma squadrata della croix patteé (fig.7).
Quest'ultima considerazione, ci introduce alla seconda delle ragioni elencate all'inizio.
Ragioni iconografiche.
Il patrimonio documentaristico ed iconografico dell'ordine del Tempio è andato per lo più disperso o distrutto all'epoca della soppressione dell'Ordine e negli anni che la seguirono.
Ci rimangono, però, diversi sigilli in uso nelle precettorie dell’Ordine del Tempio, apposti su rogiti notarili o altri documenti ufficiali conservatisi. Tutti questi sigilli mostrano, nel loro impianto, una croce a quattro bracci uguali, mai una croce latina.
Ma veniamo a quella che ritengo la ragione più affascinante: quella esoterica.
Ragioni esoteriche o di conoscenza e piena padronanza della geometria sacra.
Una croce, sia essa formata da quattro bracci uguali o da bracci diseguali come quella latina, può essere disegnata con l'utilizzo di un regolo e di una squadra.
La croce patente è, di contro, l'unica croce che per essere disegnata in modo perfetto, necessita dell'uso di un compasso; circostanza questa che per noi Massoni assume una valenza di primaria importanza. (Il principio da cui scaturisce la geometria sacra è Dio, il GADU, simboleggiato nelle tre dimensioni da una sfera e sul piano bidimensionale da un cerchio; Platone nel Timeo definì la sfera come la forma geometrica più perfetta).
Questo particolare assume, per noi Massoni, una valenza di particolare importanza e deve servire per far necessariamente emergere, con cognizione di causa, il nostro templarismo massonico dalla pletora di neotemplarismi profani, che non possono avere la capacità di comprendere tali assonanze simbologiche.
Vi è, inoltre, un ulteriore elemento che, a mio avviso, è in grado di avvalorare e confermare questa tesi.
Da un esame attento della pianta della Cattedrale di Chartres, e delle sue proporzioni in relazione con la “sezione aurea”, appare in maniera affascinante ed allo stesso tempo impressionante il disegno della croce patente.
Analizziamo in che modo.
Il Centro Sacro della Cattedrale di Chartres si trova nel coro, tra la prima e la seconda coppia di pilastri. A prima vista sembrerebbe una collocazione “irregolare”.
Per identificarlo basta disegnare il “fiore della vita” (composto da 19 cerchi, di cui uno centrale e tre serie di sei cerchi esterni), simbolo di Dio, sulla pianta della chiesa (fig.8); possiamo constatare che il cerchio più interno del “fiore della vita”, racchiude la crociera, interseca in basso il labirinto ed in alto, sopra la crociera, tocca il Centro Sacro in un punto dove si intersecano molti altri cerchi.
Per dimostrare che da altri punti di vista la posizione del Centro Sacro è “regolare” basta tracciare, intorno al punto identificato, una circonferenza il cui raggio tocchi il centro della crociera, il punto di incrocio tra i quattro pilastri centrali.
Tracciamo un altro cerchio con lo stesso raggio, tangente con il primo al centro della crociera, ed altri tre cerchi, sempre dello stesso raggio, partendo dal centro della crociera. A questo punto avremo inscritti nella cattedrale cinque cerchi tangenti ed intersecanti tra loro in senso longitudinale, che delineano un ordine significativo: il cerchio in alto circoscrive il coro senza la cappella absidale e quello in basso i primi pilastri dalla parte del portale Ovest.
Pertanto, partendo dal Centro Sacro la navata della chiesa risulterà articolata “al di sotto” e “al di sopra” del Centro Sacro in una proporzione di 4:2 o 2:1. In altre parole: il Centro Sacro suddivide la navata in maniera armonica secondo il rapporto dell'ottava musicale = 2:1 (da notare che si tratta dello stesso rapporto che dovrebbe avere il rettangolo del pavimento a scacchi del Tempio Massonico).
Tale suddivisione armonica spiega anche la lunghezza della crociera che è di 13,99 metri
(= 15,00 yards ). Questo è un valore calcolato con la sezione aurea (phi greco = 1,618).
Infatti in base ai calcoli effettuati sulla pianta della cattedrale ed al raggio dei cinque cerchi inscritti nella chiesa, il Centro Sacro viene a trovarsi a circa 22,635 metri
(= 25,00 yards) ad est del centro della crociera; 22,635 : 1,618 = 13,99 metri.
Non basta, la lunghezza della crociera (13,99 metri) può essere costruita anche per mezzo di un pentagramma del raggio di 13,99 metri.
Infatti la crociera della Cattedrale di Chartres è leggermente allungata: è larga 16,40 metri, (esattamente come la larghezza della navata centrale) e la lunghezza è, appunto, di 13,99 metri. Se tracciamo una circonferenza con raggio di 13,99 metri e dentro a questa inscriviamo un pentagramma, otterremo un pentagramma i cui lati sono lunghi 16,40 metri.
Appare chiaro come la forma della crociera è in rapporto con il pentagramma e con la sezione aurea.
A questo punto non ci resta che tracciare, sempre con lo stesso raggio, a destra ed a sinistra del cerchio centrale, altre due circonferenze tangenti tra loro al centro della crociera, per ottenere la lunghezza del transetto; cioè la distanza esatta tra i portali Nord e Sud.
Nell'aver tracciato questa serie di circonferenze che hanno determinato tutta una serie di rapporti armonici dettati dalla conoscenza della geometria sacra mediante l'applicazione delle proporzioni divine, avremo anche tracciato una croce patente perfetta e perfettamente al centro della Cattedrale di Chartres (fig.9).
Personalmente non credo che tutto questo sia semplicemente dovuto al caso.
Bibliografia consultata ed utilizzata:
● Il codice segreto dei Templari, Tim Wallace-Murphy
● Sigilli Templari, Loredana Imperio
● Gotico Segreto – Sapienza occulta nella Cattedrale di Chartres, Sonja Ulrike Klug
● Il Simbolismo della Tartaruga: Geometria Sacra e Architettura Esoterica, Alessandro Pluchino.
Alcuni ritenevano che la croce avrebbe dovuto essere del tipo cosiddetto “della passione di Cristo” o, in termini più tecnici, di croce latina.
Tale tipo di croce, però, a mio avviso, ha poco a che fare con la croce tradizionale dell'Ordine dei Cavalieri del Tempio, per ragioni che definirei storiche, iconografiche ed esoteriche.
Ragioni storiche
La prima insegna assunta dai Cavalieri del Tempio, come loro intimo segno di riconoscimento, non fu la croix patteé, da sempre associata all'Ordine, ma fu un'altra diversa croce, quella di Lorena (fig.1).
Questa particolare croce era stata assegnata all'Ordine dal Patriarca di Gerusalemme, guarda caso un cugino di Bernardo di Chiaravalle.
La croix patteé (fig.2), era entrata in uso solo qualche anno dopo.
Successivamente il papa Eugenio III aveva consacrato all'Ordine una terza croce ancora, detta delle otto beatitudini (fig.3), a far data dal 1147
I vertici templari, però, non avevano mostrato grande soddisfazione per questa faccenda e così concordarono, per non dispiacere al papa, di conservare tale croce, ma con qualche modifica, ricavando un nuovo simbolo in una croce dai bracci lievemente curvati (fig.4), dalla grafica perfetta che, fra l'altro, rivelava una volta di più quanto fossero addentro alla conoscenza della geometria sacra. Particolare questo che ritroveremo più avanti.
Un bell'esempio si trova nel disegno di progetto utilizzato come base per la realizzazione della Cappella di Rosslyn (fig.5)(T.Wallace-Murphy – M.Hopkins, Rosslyn: Guardian of the Secrets of the Holy Grail).
Un'altra croce Templare ricca di un profondo significato gnostico era la croce discoide o croix céleste (fig.6)(cfr. Sur le traces des Templiers dans le Var, edito dal Museé des Empreintes et Traditions Maures et Provence de Cogolin), la quale indicava l'applicazione universale dei concetti della sacra gnosi o “sapienza segreta”, in diretta allusione al sentiero esoterico di illuminazione spirituale imboccato dai Templari.
Infine, ogni sigillo templare conteneva in qualche modo, nel suo insieme o nel disegno, un'altra croce ancora, la cosiddetta croix templiere terrestre, una forma squadrata della croix patteé (fig.7).
Quest'ultima considerazione, ci introduce alla seconda delle ragioni elencate all'inizio.
Ragioni iconografiche.
Il patrimonio documentaristico ed iconografico dell'ordine del Tempio è andato per lo più disperso o distrutto all'epoca della soppressione dell'Ordine e negli anni che la seguirono.
Ci rimangono, però, diversi sigilli in uso nelle precettorie dell’Ordine del Tempio, apposti su rogiti notarili o altri documenti ufficiali conservatisi. Tutti questi sigilli mostrano, nel loro impianto, una croce a quattro bracci uguali, mai una croce latina.
Ma veniamo a quella che ritengo la ragione più affascinante: quella esoterica.
Ragioni esoteriche o di conoscenza e piena padronanza della geometria sacra.
Una croce, sia essa formata da quattro bracci uguali o da bracci diseguali come quella latina, può essere disegnata con l'utilizzo di un regolo e di una squadra.
La croce patente è, di contro, l'unica croce che per essere disegnata in modo perfetto, necessita dell'uso di un compasso; circostanza questa che per noi Massoni assume una valenza di primaria importanza. (Il principio da cui scaturisce la geometria sacra è Dio, il GADU, simboleggiato nelle tre dimensioni da una sfera e sul piano bidimensionale da un cerchio; Platone nel Timeo definì la sfera come la forma geometrica più perfetta).
Questo particolare assume, per noi Massoni, una valenza di particolare importanza e deve servire per far necessariamente emergere, con cognizione di causa, il nostro templarismo massonico dalla pletora di neotemplarismi profani, che non possono avere la capacità di comprendere tali assonanze simbologiche.
Vi è, inoltre, un ulteriore elemento che, a mio avviso, è in grado di avvalorare e confermare questa tesi.
Da un esame attento della pianta della Cattedrale di Chartres, e delle sue proporzioni in relazione con la “sezione aurea”, appare in maniera affascinante ed allo stesso tempo impressionante il disegno della croce patente.
Analizziamo in che modo.
Il Centro Sacro della Cattedrale di Chartres si trova nel coro, tra la prima e la seconda coppia di pilastri. A prima vista sembrerebbe una collocazione “irregolare”.
Per identificarlo basta disegnare il “fiore della vita” (composto da 19 cerchi, di cui uno centrale e tre serie di sei cerchi esterni), simbolo di Dio, sulla pianta della chiesa (fig.8); possiamo constatare che il cerchio più interno del “fiore della vita”, racchiude la crociera, interseca in basso il labirinto ed in alto, sopra la crociera, tocca il Centro Sacro in un punto dove si intersecano molti altri cerchi.
Per dimostrare che da altri punti di vista la posizione del Centro Sacro è “regolare” basta tracciare, intorno al punto identificato, una circonferenza il cui raggio tocchi il centro della crociera, il punto di incrocio tra i quattro pilastri centrali.
Tracciamo un altro cerchio con lo stesso raggio, tangente con il primo al centro della crociera, ed altri tre cerchi, sempre dello stesso raggio, partendo dal centro della crociera. A questo punto avremo inscritti nella cattedrale cinque cerchi tangenti ed intersecanti tra loro in senso longitudinale, che delineano un ordine significativo: il cerchio in alto circoscrive il coro senza la cappella absidale e quello in basso i primi pilastri dalla parte del portale Ovest.
Pertanto, partendo dal Centro Sacro la navata della chiesa risulterà articolata “al di sotto” e “al di sopra” del Centro Sacro in una proporzione di 4:2 o 2:1. In altre parole: il Centro Sacro suddivide la navata in maniera armonica secondo il rapporto dell'ottava musicale = 2:1 (da notare che si tratta dello stesso rapporto che dovrebbe avere il rettangolo del pavimento a scacchi del Tempio Massonico).
Tale suddivisione armonica spiega anche la lunghezza della crociera che è di 13,99 metri

Infatti in base ai calcoli effettuati sulla pianta della cattedrale ed al raggio dei cinque cerchi inscritti nella chiesa, il Centro Sacro viene a trovarsi a circa 22,635 metri

Non basta, la lunghezza della crociera (13,99 metri) può essere costruita anche per mezzo di un pentagramma del raggio di 13,99 metri.
Infatti la crociera della Cattedrale di Chartres è leggermente allungata: è larga 16,40 metri, (esattamente come la larghezza della navata centrale) e la lunghezza è, appunto, di 13,99 metri. Se tracciamo una circonferenza con raggio di 13,99 metri e dentro a questa inscriviamo un pentagramma, otterremo un pentagramma i cui lati sono lunghi 16,40 metri.
Appare chiaro come la forma della crociera è in rapporto con il pentagramma e con la sezione aurea.
A questo punto non ci resta che tracciare, sempre con lo stesso raggio, a destra ed a sinistra del cerchio centrale, altre due circonferenze tangenti tra loro al centro della crociera, per ottenere la lunghezza del transetto; cioè la distanza esatta tra i portali Nord e Sud.
Nell'aver tracciato questa serie di circonferenze che hanno determinato tutta una serie di rapporti armonici dettati dalla conoscenza della geometria sacra mediante l'applicazione delle proporzioni divine, avremo anche tracciato una croce patente perfetta e perfettamente al centro della Cattedrale di Chartres (fig.9).
Personalmente non credo che tutto questo sia semplicemente dovuto al caso.
Bibliografia consultata ed utilizzata:
● Il codice segreto dei Templari, Tim Wallace-Murphy
● Sigilli Templari, Loredana Imperio
● Gotico Segreto – Sapienza occulta nella Cattedrale di Chartres, Sonja Ulrike Klug
● Il Simbolismo della Tartaruga: Geometria Sacra e Architettura Esoterica, Alessandro Pluchino.
venerdì 26 maggio 2017
VISIONE ESOTERICA DI ASTARTE di Paolo Donnina
E'
stata la regina del Cielo , Capo dei Serafini, e quindi adorata come
una dea dagli Angeli compagni e dall'umanità. Lei non faceva parte del
primo gruppo di angeli caduti,e all'inizio finse lealtà a Dio dopo la
Grande Guerra Celeste, ma mantenendo comunque i contatti con suo
fratello e molti Serafini caduti. Successivamente però si ribellò e fu
scacciata dal cielo, quando uno di loro
le predisse che Dio aveva deciso che una donna mortale sarebbe diventata
la nuova regina del Cielo al posto suo (Maria)
Può controllare l'umidità e relativi fenomeni atmosferici, svolgendo un ruolo importante nella fertilità della Terra stessa. Lei è anche un demone astrale, avendo potere sull'influsso astrologico del pianeta Venere.
E' un amica intima della compagna Serafino caduto, la marchesa Anamelech, che le ha fatto la previsione infame, e condivide una sorta di amicizia / rivalità con la regina Barbelo e la principessa Lilith .
Grazie ai suoi poteri, al suo passato importante e al suo prestigioso fratello, lei è uno dei Demoni con più alto rango del secondo livello, immediatamente al di sotto dei Sette Satana, ed è di fatto il suo Leader.
Grazie alla sua presenza serafica e solenne e e ai suoi modi gentili, molti Angeli Caduti le danno ancora il tributo di riverenza che una volta riceveva come Regina del Cielo.
E' la Dea dell'amore, della guerra, del raccolto, delle tempeste, dei sogni e dei presagi.
Non si vede spesso nei piani astrali più bassi perché normalmente vive in cielo, ma quando passa, si vede la sua luce bianchissima già da lontano. Se la si riesce ad avvicinare, appare come una giovane donna (adolescente) con un bambino in braccio.
Può controllare l'umidità e relativi fenomeni atmosferici, svolgendo un ruolo importante nella fertilità della Terra stessa. Lei è anche un demone astrale, avendo potere sull'influsso astrologico del pianeta Venere.
E' un amica intima della compagna Serafino caduto, la marchesa Anamelech, che le ha fatto la previsione infame, e condivide una sorta di amicizia / rivalità con la regina Barbelo e la principessa Lilith .
Grazie ai suoi poteri, al suo passato importante e al suo prestigioso fratello, lei è uno dei Demoni con più alto rango del secondo livello, immediatamente al di sotto dei Sette Satana, ed è di fatto il suo Leader.
Grazie alla sua presenza serafica e solenne e e ai suoi modi gentili, molti Angeli Caduti le danno ancora il tributo di riverenza che una volta riceveva come Regina del Cielo.
E' la Dea dell'amore, della guerra, del raccolto, delle tempeste, dei sogni e dei presagi.
Non si vede spesso nei piani astrali più bassi perché normalmente vive in cielo, ma quando passa, si vede la sua luce bianchissima già da lontano. Se la si riesce ad avvicinare, appare come una giovane donna (adolescente) con un bambino in braccio.
mercoledì 5 aprile 2017
La Sapienza dei Maestri Speranza della Massoneria
Riflettevo sulla necessità che i
Maestri colgano, all'interno di un ordine iniziatico, il senso, non solo
dell'appartenenza e dell'orgoglio, ma della Sapienza del ruolo che gli è
dovuto; essendo, appunto, Maestri di un Ordine iniziatico.
Probabilmente noi abbiamo perso
la via e penso anche che questa via, fatta di valori e fatta di tradizione,
abbiamo iniziato a perderla nell'uso dei termini che ci debbono appartenere.
Non possiamo sbagliare il valore semantico della parola che non può e non deve
essere confuso.
Oggi siamo in Camera di Mezzo,
oggi siamo nel Tempio, quando abbiamo aperto in camera di apprendista eravamo
nella Loggia, quando si accendono le luci chiudiamo un percorso alchemico,
questa è la Regola su cui la nostra comunione ha vissuto e questa è la Regola
che è fatta di poche cose, ma è fatta sopratutto di ritualità. Quella ritualità
che ci serve a passare le colonne e a diventare Maestri.
Dobbiamo porci delle domande
specifiche, dalle cui risposte traiamo quel nutrimento che struttura la nostra
identità di Maestri della comunione:
Perché il Tempio è fatto in
questo modo? E su quale base noi costruiamo il nostro Tempio? Su quali Valori?
Su quei valori che ci hanno consentito di essere oggi qui come Maestri e di
testimoniare all'esterno una presenza condivisa dal pensiero comune delle
persone non iniziate e sopratutto ci hanno permesso di superare momenti di
difficoltà guardando ad un presente che a me non fa paura.
Non mi fa paura ciò che sta
accadendo, non mi preoccupa, io sono più preoccupato di altro e cioè se questa
comunione fa ancora Maestri; se questa comunione crea ancora quelle condizioni
di conoscenza che mettono su un piano di Sapienza e non di Saggezza l'Uomo; di
Sapienza che ci permette di discutere ciò che c'è all'interno di questo Tempio.
Ecco vedete Fratelli questa
tornata per me è molto importante e la vivo con la stessa emozione con cui
tutti voi condividete questo momento. E la condivido nella speranza che questa
nostra crescita personale ci porti ad essere testimoni di un tempo e non
oggetto di attenzioni.
Se uno è testimone significa che
partecipa e condivide ciò che all'interno del suo contesto gli viene
presentato.
Mi è piaciuto tanto quello che ha
detto il Fratello CF, ma noi non dobbiamo dire niente su quello che
sta succedendo? Ma noi siamo Massoni perchè accettiamo che venga colpito il
povero e non riusciamo a fare niente per rompere l'anello che determina la
povertà? Noi parliamo di migrazione, ma noi non siamo figli di una migrazione?
Noi non siamo quelli che nascono e contaminano la nostra conoscenza attraverso
dalle migrazioni? Ma come nasce la Massoneria? E da chi nasce? E che cosa
rappresentiamo noi all'interno del nostro percorso Sacro? E quale valore si è
mantenuto la dove quella Massoneria è conosciuta? E mi riferisco al mondo
americano dove la tradizione è rimasta quella che era perchè era quella
tradizione che nasceva da una contaminazione che aveva un origine Scozzese.
Ma quella contaminazione aveva un
percorso di contatto profondo con il mondo Ebraico, con il mondo Greco, con il
mondo Latino. Quando noi cogliamo il senso della nostra trasformazione? Quando
capiamo che questo Tempio ci guida e ci porta la? Ovviamente quando entriamo
dalla porta del Sacerdote perchè se entriamo dalla porta dell'Uomo ci porta nel
labirinto perchè si deve cogliere il senso del viaggio e quando all'interno
delle nostre logge questo senso si fa forte e si raccoglie? Con chi? Da chi?
Quali sono i Maestri che si spendono oggi per insegnare agli apprendisti che
non sono massoni, sono iniziati, ma lo saranno quando sono Maestri! E quando
sono Maestri debbono essere Maestri! E se si sta nella colonna dei Maestri con
lo spirito che è comune nella condivisione di un percorso di armonia che non è
ipocrisia; perchè questa comunione non deve essere ipocrita, questa comunione
deve essere leale!
Deve riconoscere il valore del
fratello che ci sta vicino! E lo deve correggere non lo deve colpire, lo deve
difendere ma lo deve anche distogliere dal rischio perchè questo è un Maestro!
Un Maestro non è chi ha il grembiule un Maestro è chi lo è dentro, perchè il
Maestro ha raggiunto un percorso e rappresenta di per se il valore della nostra
comunione. Il Maestro è colui che porta se stesso come esempio, come
testimonianza della Maestria che attraverso di lui si manifesta
fenomenologicamente.
E questi Maestri Venerabili? Sono
davvero Maestri Venerabili? O sono i delegati di una istituzione che mutua
secondo del gradino le funzioni ed il ruolo? Per cui il Presidente del Collegio
diventa il capo dei Maestri Venerabili senza che questo accada. Che le
rappresentanze istituzionali non abbiano la stessa funzione iniziatica
all'interno di un Ordine iniziatico e credo che se non cogliamo di nuovo il
senso per cui noi apriamo il Libro Sacro continueremo a dire fuori che noi
possediamo un segreto non capendo nemmeno perchè lo abbiamo.
Il nostro segreto è il Libro ma
perchè noi abbiamo scelto una via per essere quel segreto. Perchè è li che
l'uomo si misura con la creazione perchè è li che c'è la squadra perchè è li
che c'è il compasso perchè li c'è il Libro Sacro nello stesso modo di come
ritualmente all'interno di un'altra realtà religiosa e dogmatica si percorre la
via del segreto che si manifesta con una forma, la particola che viene elevata,
dicendo “mistero della fede”, per noi non c'è il mistero della fede per noi c'è
il Libro Sacro. Li c'è l'uomo che è la squadra li c'è il compasso che è la
creazione quello è il nostro segreto, quando noi congiungiamo questi elementi
di sacralità testimoniamo la nostra elevazione e siamo Maestri; e solo in quel
momento in questa occasione noi abbiamo il Libro Sacro aperto in questo modo
perchè noi abbiamo soltanto un elemento che ci distingue: la Parola!
Perché il Maestro viaggia con la
Parola e allora i valori della nostra comunione, che è un'istituzione, che è un
Ordine, si testimoniano mantenendo salda la ritualità; non modificando i
rituali, anzi correggendoli la dove abbiamo ritrovato degli errori; secondo me ce ne uno evidente nell' accensione delle luci lo leggiamo al rovescio rispetto a quello che realmente dovrebbe
essere: la forza, la bellezza, la sapienza, perchè è li che si chiude il
circuito alchemico non è una parola su tre che ci cambia si cambia un processo
di disposizione naturale di un ordine che invece ha bisogno di testimoniare con
la propria forza interiore e proprio attraverso un diverso livello di pregnanza
iniziatica il significato forte di queste tornate in grado di Maestro, che mi
auguro siano più numerose di quelle che io riesco a vivere all'interno del mio
percorso personale.
domenica 2 aprile 2017
Cena del clan Sinclair Italia
Il Presidente Tiziano Busca mi chiede di inviarvi la seguente comunicazione: venerdi 7 Aprile cena del Clan Sinclair Italia a Rimini. Le conferme per poter prenotare sono tassativamente accettate entro il termine tassativo di mercoledì 5 aprile.
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