Descrizione
Agli inizi del
1300, nella Francia di Filippo il Bello scoppia un caso che farà epoca. Con una
campagna sapientemente orchestrata vengono trascinati in giudizio e messi al
rogo i cavalieri templari che, dopo due secoli di guerre a difesa dei luoghi
santi in Siria-Palestina, sono diventati il più potente ordine religioso e
cavalleresco dell'Europa. La storia narrata in questo libro ruota intorno a
grandi figure del Medioevo: papa Clemente V, costretto a piegarsi ai voleri di
un sovrano senza scrupoli; il gran maestro templare Jacques de Molay, travolto
dalle false accuse che lo porteranno al patibolo; Guglielmo di Nogaret, il
diabolico guardasigilli del regno e Filippo il Bello, il sovrano che scatena
una feroce repressione e materializza il suo sogno: affermare il primato della
"ragion di stato", sottrarre immense ricchezze ai templari,
ridimensionare il potere papale, diventare un monarca assoluto. Il grande
protagonista di questa tragica vicenda sta tuttavia oltre gli uomini in carne e
ossa: è la diffamazione pubblica come arma di lotta politica per un ambizioso
disegno di potere. La macchina accusatoria che spazza via l'ordine dei
monaci-guerrieri è basata sulla falsa imputazione di eresia e sodomia: il
Medioevo anticipa le strategie politiche del mondo di oggi.
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